Ordinaria violenza. È la prima parte di una trilogia firmata da Fortunato Calvino dedicata al tema della violenza sulle donne: in scena martedì 31 gennaio con repliche l’1 e 2 febbraio alle 17:30 nel Teatro Antonio Niccolini dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Protagonisti: Rossella Di Lucca (Anna), Luigi Credendino (Mario), Eleonora Flauto (Elena), Francesco Barra (figlio) e Angela Flauto.
Il lavoro teatrale di Fortunato Calvino rispecchia una società contemporanea malata, abitata da figure femminili accecate da amori impossibili, pronte a proteggere fino alla fine i loro carnefici, sorde dinanzi ai suggerimenti dei familiari, che, vanamente, tentano di salvarle dal loro inutile martirio quotidiano.
Spiega Calvino: « È un testo sulla donna violentata e umiliata, su quella violenza più che mai presente nella nostra tecnologica società dei consumi, sulla rabbia che quotidianamente l’uomo riversa sulla propria compagna vissuta come la “discarica” di tutte le sue frustrazioni, su l’uomo che massacra di botte la donna, che la sottomette a sé fisicamente e psicologicamente. Questa storia la dedico a tutte le donne vittime della cieca violenza dell’uomo».
La prima parte della trilogia è ambientata negli anni 50, fino inizio anni 70. Anna cerca di assolvere il brutale comportamento del marito, dando la colpa all’orrore e alla disperazione della guerra, causa di traumi irreversibili.
In realtà l’uomo è prigioniero dellapropria che lo spinge a gesti estremi: aggredisce la donna scaricando su di lei le proprie frustrazioni.
Scene e costumi dello spettacolo sono stati realizzati con gli allievi del Corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli guidato da Tonino Di Ronza.
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Accademia dii Belle Arti
Academy of Fine Arts/ Scenes of ordinary violence: Fortunato Calvino puts on stage the story of women humiliated by their partners
Ordinary violence. This is the first part of a trilogy by Fortunato Calvino dedicated to the violence against women: staged on Tuesday 31 January with replicas on 1 and 2 February at 17:30 in the Teatro Antonio Niccolini of the Academy of Fine Arts in Naples.
On stage: Rossella Di Lucca (Anna), Luigi Credendino (Mario), Eleonora Flauto (Elena), Francesco Barra (son) and Angela Flauto.
Fortunato Calvino’s work reflects a sick contemporary society, crowded with female figures blinded by impossible loves, ready to protect their oppressors until the end, deaf to the suggestions of family members, who, in vain, try to save them from their useless daily martyrdom.
Calvino explains: «It is a text on a raped and humiliated woman, on that violence more than ever present in our consumer society, on the anger that a man pours daily on his partner, on a man who combats his personal trauma beating her. I dedicate this story to all women victims of blind male violence».
The first part of the trilogy is set in the 50s, up to the early 70s. Anna tries to absolve her husband’s brutal behavior, blaming the horror and despair of war.
In reality, the man is a prisoner of his own jealousy that pushes him to extreme gestures: he attacks the woman by unloading his frustrations on her.
Sets and costumes of the show were made with the students of the scenography course at the Academy of Fine Arts in Naples led by Tonino Di Ronza.