Un traguardo importante per la lingua napoletana. Quello raggiunto appena una  settimana fa al Consiglio regionale. E’ la nuova legge approvata all’unanimità per tutelare e valorizzare il patrimonio linguistico napoletano. Per riuscirci, si prevede di  creare  un Comitato scientifico che verrà affiancato da un centro regionale di documentazione e studi sull’identità linguistica e culturale campana. Tra le iniziative da realizzare, corsi di napoletano anche a livello universitario, la compilazione di un vocabolario storico e una audio-videoteca.

Massimiliano Verde| ilmondodisuk.com
Massimilano Verde alla Hofstra University e, in alto, nel palazzo dell’Onu

Una notizia questa, che va a rafforzare l’attività di chi da anni si fa ambasciatore dell’idioma partenopeo nel mondo. E’ il caso di Massimiliano Verde, presidente dell’Accademia napoletana,  che, tra aprile e maggio scorsi, è stato ospite a New York  nel palazzo di vetro dell’Onu, intervistato, per l’occasione , dal direttore (di origine siciliana) della Voce di New York, Stefano Vaccara. Accolto anche  dalla Hofstra University (foto) e nella casa italiana della NYU.
Un racconto appassionato il suo, per illustrare il proprio meticoloso lavoro di ricerca, lo stesso che ha fatto a noi, nella redazione de ilmondodisuk, nel centro storico della città che ama tanto. Che parte dalla creazione del gruppo scientifico, culturale e artistico internazionale da lui chiamato Accademia Napoletana con infinite  collaborazioni straniere. Tra queste, quella con  l’Università Capodistriaca di Atene. E nella capitale Grecia ha tenuto  una conferenza all’Istituto italiano sull’eredità dell’antica civiltà greca su Napoli.
Una rete culturale estesa e tanti contatti: con la Columbia UniversitY e la professoressa peruviana Miryam Yataco, ma anche con Josephine Buscaglia Maietta, sempre nella Grande Mela. E questo su sguardo spalancato sul mondo per proteggere una lingua che  spesso viene  considerata un marchio di discriminazione sociale lo ha messo a fuoco, nel marzo 2018,  durante la commissione consiliare scuola cultura del comune di Napoli sulla tutela della lingua napoletana.
Punto di partenza, la possibilità di chiedere all’Unesco l’inserimento della lingua napoletana nella lista dei patrimoni immateriali culturali dell’umanità, su proposta dell’Accademia napoletana guidata da Verde.
Perché la lingua continui a vivere, l’Accademia ha messo a punto un sistema di insegnamento  su modello europeo, ispirandosi alla lezione del compianto professore Carlo Iandolo, luminare della disciplina, per un corso organizzato nella casa dei giovani della cultura di Pianura con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Napoli. Risultato: un certificato di competenza linguistica di livello A1. E anche  un progetto sulla diffusione della cultura partenopea  con gli alunni del Palasciano (nllo stesso quartiere) di cui si svilupperà in autunno una seconda tappa.
Inoltre, c’è  un libro tratto dalla relazione inviata all’Unesco in occasione della giornata internazionale della lingua materna (21 febbraio 2018), Lengua Napulitana, Patremmonio ‘e ‘na Cultura Auniverzale ‘M periculo  scritto  in napoletano, valenciano e castigliano per sottolineare la sinergia con l’Institut d’Estudis Valencians e la Real Academia de Cultura Valenciana.
Altra perla napoletana, la prima mappa turistica (da Capodimonte al Museo Nazionale, passando per la Sanità) con info in italiano e napoletano, stampata e distribuita in 10mila copie, un’iniziativa andata in porto con la Municipalità 3 da un’idea di OmniaGroup con la preziosa consulenza linguistica di Verde che ha recuperato nomi dati dalla gente comune, nel tempo, a luoghi e strade.
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