La crisi fa tirare la cinghia a molti, se non a tutti. E provoca il boom del fatto in casa dal sapone al cibo, alla birra. L’umanit usa e getta comincia cambiare rotta, messa spalle al muro dallo spread, scegliendo, invece, qualit e genuinit . Ma c’è un’altra umanit che lo spreco non l’ha mai conosciuto e nemmeno la possibilit di mangiare, almeno una volta al giorno. A questa moltitudine guarda Actionaid, contrastando la fame nel mondo con iniziative di sensibilizzazione. E nella cornice dell’operazione lanciata con il motto “Per combattere la fame ci vogliono gli strumenti giusti” il gruppo di Napoli in collaborazione con l’associazione culturale partenopea TempoLibero (guidata da Linda Irace), attivissima sul territorio, ha organizzato stasera alle 21 una cena/evento al ristorante Yao di Posillipo 319 per riflettere sul tema tra interventi e proiezioni di video e mettendo in evidenza l’obiettivo alimentazione a prezzi sostenibili.
I dati diffusi dal Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations) alla fine del 2012 non sono confortanti 870 milioni è il numero segnalato delle persone colpite dalla fame e si può tristemente supporre che sia lievitato in questo periodo funestato da guerre e incertezza economica. Nonostante che da anni i vertici dei paesi in tutto il mondo stiano a discutere del problema, senza mai non solo risolverlo ma almeno limitarlo. Eppure il diritto al cibo è cos importante da essere incluso (nel 1948) nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ma siamo ancora molto lontani dal traguardo fissato dall’Onu nel 2000, da raggiungere entro il 2015 quello di dimezzare la cifra di quanti non hanno di che nutrirsi.
Come contrastare l’emergenza? Promuovendo lo sviluppo ecosostenibile e una politica d’investimenti che scommetti su agricoltura e sviluppo rurale, dando dignit a contadini e lavoratori. Per una societ più giusta, dove la vita possa essere una gioia condivisa da tutti. E non una condanna.
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In foto, la locandina dell’evento partenopeo