Il teatro Mercadante presenta due spettacoli. Un segmento della vita di Vincenzo Gemito in “Il genio dell’abbandono” con e regia di Claudio Di Palma e Angela Luce e al Ridotto. “Liquido”, testo e regia di Marcello Cotugno, è sul disgregamento del concetto tradizionale di famiglia.
Il primo va in scena dal 22 febbraio al 5 marzo. E’ l’adattamento teatrale del romanzo di Wanda Marasco Il genio dell’abbandono, edito da Neri Pozza, finalista al Premio Strega 2015. Angela Pagano (nel ruolo di Giuseppina Baratta), Claudio Di Palma (in Vincenzo Gemito), Cinzia Cordella (Mathilde Duffaud), Paolo Cresta (il Dott. Virnicchi), Francesca De Nicolais (Peppinella Gemito), Giacinto Palmarini (Emanuele Caggiano), Alfonso Postiglione (Antonio Mancini), Lucia Rocco (Nannina Cutolo), Gabriele Saurio (Masto Ciccio). Le luci sono di Gigi Saccomandi, le scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Paolo Vivaldi.
Gemito, artista eccentrico dalla vita romanzesca vissuto tra Napoli e Parigi a cavallo dell’800/900, nasce il 16 luglio 1852 e viene abbandonato sulla Ruota dell’Annunziata a Napoli. Primo orfanatrofio al mondo voluto da Roberto d’Angiò. Il piccolo, registrato col nome Vincenzo Genito, trascritto in Gemito, viene adottato subito da Giuseppina Baratta, giovane donna che vede morire suo figlio appena nato.
La povertà costringe Vincenzino a vari lavori: garzone presso un fabbro, sarto, muratore, bar. Frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli e a Parigi si fa notare per la sua genialità operando nel suo studio in Avenue du Bois de Boulogne n.8. Famoso anche a Napoli con noti committenti nello studio prima a via Tasso, adiacente alle scale San Francesco, a Mergellina n.200, nei pressi del Mann e al parco Grifeo. Crolla in crisi quando gli viene commissionata la statua in marmo di Carlo V da collocare a palazzo reale. Lo stato depressivo, cessato per gli incontri con Elena d’Orleans, moglie del duca d’Aosta, è il tema che va in scena. “Io sento tutte ‘e ccose! Comme si chesta fosse cella mentale…”. Questo confessa Gemito introducendo la propria condizione di prigioniero della pisiche.
Una reclusione intima e finale, irredimibile e profonda. Ed è proprio questa reclusione a rappresentare il luogo del presente in cui cercano, sulla scena, senso e dinamica, continuità e tempo i segmenti narrativi della straordinaria biografia sincronica articolata da Marasco.
Al Ridotto del Mercadante fino a domenica 26 va in scena Liquido, scritto in collaborazione con Irene Alison. In scena gli attori Valentina Acca, Salvatore Cantalupo, Xhilda Lapardhaja, Serena Marziale e, in video, Alfonso Postiglione. Le scene sono di Sara Palmieri, a cura della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli afferente al corso del prof. Luigi Ferrigno i costumi di Annalisa Ciaramella, le luci di Carmine Pierri, video di Alessandro Papa, la colonna sonora è dello stesso Cotugno. Aiuto regia è Beatrice Tommassetti, la produzione è del Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale.
E’ una riflessione sui possibili mutamenti delle relazioni affettive e degli equilibri generazionali presenti già oggi. Il protagonista, Guido, si ritrova pensionato, con una moglie distante e due figlie ostinatamente estranee: in seguito all’improvvisa morte della moglie, preda di un crescente senso di inutilità e vittima del sottile disprezzo delle ragazze, decide di sparire. Va in oriente. Il Dottor Hao, guru e terapeuta giapponese, lo immerge in una sorta di liquido amniotico per riportarlo al grado zero della propria coscienza. Dopo un anno di terapia, Guido torna a casa. Forse è davvero “guarito”?
Orario Liquido: 24 febbraio ore 21.00; 23 e 26 ore 18.00; 25 ore 19.00
Orario Il Genio: 22, 24, 28 feb, 3 mar ore 21.00; 23 feb e1e 2 mar ore 17.00
25 feb e 4 mar ore 19.00; 26 feb e 5 mar ore 18.00
Info: www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria:tel081.5513396
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