Al Pan “i racconti del possibile, eccezionali storie normali”. E’ il format ideato dai giornalisti Marcello Milone e Rita Felerico, vadottato e proposto dalla Fondazione Govoni, impegnata nel campo dello studio e della ricerca per la cura dell’autismo e delle altre comunicopatie, al fine di sensibilizzare la pubblica opinione verso temi di impegno sociale, ma anche più strettamente culturali. Di domenica alle 11, il 5 e il 19 febbraio, il 5 e 19 marzo.
I racconti del possibile aiuteranno a svelare cosa c’è dietro l’apparente normalità di uomini o donne che, per raggiungere un obiettivo, hanno compiuto scelte di vita a volte diametralmente opposte a quelle più conformi, comunemente e quotidianamente adottate, e che si offrono alla nostra sensibilità e attenzione testimoniando una eccezionale verità: «realizzare ciò che si desidera e si ama è sempre possibile». Uomini e donne, dunque, alla ricerca della felicità, attraverso percorsi di solidarietà, comprensione dell’altro, dialogo, e impegnati a costruire una società senza differenze. Ogni incontro inizia con una videointervista del protagonista e viene sviluppato e dibattuto attraverso le testimonianze degli ospiti presenti.
Il primo incontro affronta il tema de L’indifferenza, sentimento sempre più diffuso nonostante il bombardamento massmediatico di notizie riguardanti tragedie umane senza precedenti. Protagonista del primo incontro è Antonio Ebreo, medico chirurgo da anni in prima linea per alleviare le sofferenze dei più deboli nel mondo.
Il secondo e il terzo incontro hanno un tema “a specchio” , ovvero Partire per avere successo e Rimanere per avere successo, tema molto vissuto dai giovani, soprattutto in questi ultimi anni di grande crisi economica. Protagonista del secondo incontro è Giuseppe Esposito, papà di Salvio Esposito, interprete del personaggio di successo “Genny Savastano” nella serie televisiva “Gomorra”, mentre il terzo incontro vede protagonisti due giovani chef napoletani, Luca Esposito, chef patron della “Locanda del Testardo”, e Tobia Scamardella, chef pasticciere di “Sciardac” .
Infine, il quarto e ultimo incontro ha il titolo La diversità è negli occhi di chi guarda solo con gli occhi e protagonista è Augusto Barone, medico sportivo, la cui storia personale si intreccia con quelli degli atleti paraolimpici.
Una produzione Digital Box e Tugheder Comunicazione
ingresso libero fino a esaurimento posti
Per saperne di più telòefonare al 335 8204711
In foto, una rappresentazione del concetto di solidarietà nel mondo