Beneventano, con formazione napoletana e romana, Aulo Pedicini è un trasgressivo adoratore del mito e della donna che elegge protagonista delle sue sculture. E domani, al Palazzo delle arti Napoli (Pan , in via dei Mille 60) di questo credo offrir testimonianza con una performance sul corpo nudo dell’artista Elena Marini su cui scriver il testo della poesia di Victor Hugo, Le sacre de la femme. Occasione è l’inaugurazione della mostra “La scena mediterranea Napoli tra mito e cultura, musa dell’arte contemporanea”. Ad accompagnarlo ci sar il flauto di Sara Cervo che eseguir Epitaffio di Seikilos, Sarabanda di Hndel , Siciliana da antiche aree di Respighi.
Delle sue opere scriveva Vitaliano Corbi «La lontananza, l’ombra, l’abisso. Preparano il tema del “naufragio”. Il tema si lega indubbiamente alla riflessione sulla precariet della nostra esistenza, ma va, per Pedicini, anche nella direzione della speranza “Ogni naufrago- egli dice vive sull’onda alta del desiderio alla ricerca del luogo in cui approdare per mettere ordine nel proprio io. Cos le infinite notti del mio “naufragio” mi appaiono in queste sculture” ».
Il suo lavoro si espande, silenzioso, nel bronzo, ma anche nella pittura all’ingresso grandi dipinti accolgono i visitatori, con un omaggio al sito archeologico di Palmira distrutto pochi mesi fa dalla furia dei miliziani dello stato islamico. E ancora nella sala film ci sar “Paesaggio napoletano” dove svetta la parola silenzio scrittta con il neon. Perch lo sguardo possa ascoltare le emozioni dell’arte.
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