Il San Carlo ha voluto rispettare la tradizione del Venerdì Santo, proponendo lo “Stabat Mater” di Pergolesi nella versione di Paisiello. Dopo il celebre “Ave Verum” mozartiano e una intensa lettura del “Requiem per archi” di Toru Takemitsu, Pietro Borgonovo ha diretto l’orchestra del Massimo nella pagina clou della serata.
Lo “Stabat” di Paisiello non è altro che quello di Pergolesi con l’aggiunta delle voci maschili e dei fiati. Ci si chiederà quali ragioni abbiano spinto Paisiello a fornire una versione “moderna” della famosa pagina di Pergolesi, composta 75 anni prima. È un fenomeno interessante, non soltanto dal punto di vista squisitamente musicologico, ma anche sotto il profilo sociologico.
La musica è una realtà in continuo divenire. Il repertorio è zeppo di trascrizioni, parafrasi, ammodernamenti e “arrangiamenti”, come usa dire di recente. Se dal punto di vista della scrittura musicale, non potremo non rilevare la grazia degli interventi dei fiati e la composta presenza delle voci maschili, che si limitano a eseguire un’ottava sotto la corrispondente parte femminile, allo stesso modo non ci sarà possibile constatare che la versione paisielliana è figlia del suo tempo, quasi una nuova creatura, corposa e variopinta, già per molti aspetti vicina alla sensibilità del secolo alle porte.
Nella intestazione della partitura si legge: “Stabat Mater a due voci con violini, viola violoncello del Pergolese Alla quale vi si sono aggiunti gli stromenti da fiato senza dipartirsi dell’originalità dal Signor Cavaliere Paisiello Eseguitasi nel di 16 7bre nella Cattedrale di Napoli, per la festività della Vergine addolorata, nell’anno 1810”. Il secolo nascente seppe dare valore all’operazione di Paisiello: la partitura fu data alle stampe nel 1810 e le fu riconosciuto il merito di attualizzare l’originaria partitura, senza tradirne lo spirito e l’essenza.
La direzione sicura e sobria di Borgonovo ha dato ampio risalto al nitore delle voci femminili, Cinzia Forte e Marina Comparato, rispettivamente soprano e mezzosoprano. A queste si affiancavano il tenore Matteo Falcier e il basso Abramo Rosalen, dignitosamente in posizione secondaria. Ottimi gli interventi dei fiati dell’orchestra del Massimo, perfettamente incastonati in un gioiello antico, di cui non alterano la purezza.
Una rilettura senza tradimenti, quindi, un omaggio all’antico Maestro, al quale volentieri Borgonovo ha voluto unirsi. E noi con lui.
ASPETTANDO ALICE
In piazza del Plebiscito sabato 6 maggio flasch mob– Alice in Wonderland alle 17.30. Durante l’evento, scattate un selfie ed inviatelo come messaggio privato al Teatro San Carlo su Facebook entro il 9 maggio.
Gli scatti più originali, selezionati da una giuria del teatro, verranno pubblicati sulla nostra pagina ufficiale. Tra questi, i tre che riceveranno più like entro il 12 maggio, saranno premiati con un biglietto per assistere al balletto Alice in Wonderland in programma al Teatro di San Carlo dal 14 al 25 maggio 2017.
FLASH MOB – Alice in Wonderland
Sabato 6 maggio 2017, ore 17.30
Piazza del Plebiscito, Napoli
In foto,Pietro Borgonovo