“Scegliere una sola opera di Viviani è complicato, cos ho optato per un percorso in quattro quadri” cos Mario Aterrano spiega la struttura del suo “Viviani La Nuit”, spettacolo di cui è scrittore e regista, in scena al teatro Il Primo dal 12 al 22 aprile(via del Capricorno 4, Napoli). E continua “Si comincia con i mestieri, poi l’amore, la guerra e l’emigrazione e si finisce con il variet . Per questa parte, ho scelto dei pezzi meno conosciuti che l’autore stabiese inseriva solo nel variet e non nelle commedie. Brani difficili da trovare”. La chiusura è affidata a “Guaglione”, “un pezzo che è anche un excursus dello spettacolo il passaggio dell’autore da ignorante a persona colta”.
Uno spettacolo/omaggio a quello che “trovo l’unico autore napoletano viscerale. Viviani era uno del popolo”. Oltre a essere modernissimo.”Mi avessero proposto uno spettacolo cos 6 o 7 anni fa, avrei rifiutato” ammette Arnolfo Petri (direttore del teatro Il Primo). Di lui si è gi detto tutto. Ma oggi viviamo un periodo storico diverso. un poeta che ha cantato e canta la disperazione dell’essere umano schiacciato dal potere. La sua opera è quindi attualissima, specie per un teatro. Come Il Primo, in difficolt “.
Attenta la scelta del cast, come sottolinea Carmine Gambardella (tra gli attori dello spettacolo) “penso d’aver scelto un cast femminile (Patrizia Spinosi, Anna Spagnuolo e Lucia Palmentieri), composto dalle più belle voci del sud Italia e le ringrazio per aver preso parte al progetto”.
Un progetto fatto con il cuore per “il piacere di mettersi assieme e fare quello che piace” afferma la Spinosi e continua “la sfida oggi è riprendere Viviani nella tradizione totale”. ” un autore per gli attori” precisa la Spagnuolo, mentre la Palmentieri, la più giovane dalla compagnia, si ritiene “onorata di dividere il palco con questi nomi”. Le fanno eco Marco Palmieri “è una grande prova per me, non avendo mai affrontato prima l’autore stabiese” e Francesca Stizzo “sto imparando tanto da questa compagnia. Viviani è un’emozione diversa ogni giorno”.
Le coreografie sono affidate alla figlia del regista, Carolina Aterrano che precisa come “il lavoro con pap è impegnativo, è molto esigente”.
Dieci giorni al Primo per vedere in scena l’opera di un grande ancora non giustamente tributato.
“Un autore di respiro europeo” secondo il chitarrista Michele Bonè, che ha curato arrangiamenti.
Per saperne di più
0815921898
info@teatroilprimo.it
Prezzo Biglietto Intero 15 €, Ridotto 10 €, Giovani 8 €
Nello scatto di Pino Finizio, Mario Aterrano