“Il colossale successo di Giuseppe Martucci al San Carlo non trover mai
nella parola di un cronista l’adeguata significazione di diletto e di
rapimento che la musica da lui interpretata produsse. Non si descrivono i
fremiti che per essa pervasero gli animi intenti; non si descrivono le
ebbrezze in cui ogni spettatore fu avvolto e in preda alle quali proruppe
nel plauso che risonò s spesso nella sala imponente, gremita”: nonostante i
toni enfatici, la recensione di Giulio Scalinger al concerto diretto da
Giuseppe Martucci al San Carlo il 9 gennaio 1898 conserva la sua attualit .
Il celebre compositore, che ha il grande merito, tra gli altri, di aver
fatto conoscere al pubblico del Massimo napoletano le opere di Wagner, ha
scritto un Concerto per pianoforte e orchestra- il 2 in si bemolle minore
op. 66- che lo consacra fra i grandi musicisti dell’Ottocento.
Figlio di una serie di composizioni salottiere e brillanti, il Concerto n 2
segna il passaggio a strutture compositive poderose e proiettate verso il
sinfonismo. L’edificio sonoro di questa pagina è imponente; sebbene il
modello sia il concerto solistico classico, è evidente che siamo di fronte a
un “concerto sinfonico”, che non vede il solista impegnato in un dialogo con
l’orchestra, ma tutte le parti, comprese quella del pianista, intente a
creare un unicum sonoro, come se il pianoforte fosse parte integrante dell’orchestra e non antagonista della massa.
L’interpretazione offerta dal pianista Giuseppe Albanese all’Auditorium RAI,
nell’ambito del cartellone del San Carlo, è stata particolarmente efficace
perch il musicista ha saputo coniugare un virtuosismo sicuro, ma senza
funambolismi, e una sensibilit davvero impressionante. I colori della
tastiera, l’attenzione per certe sonorit vellutate, l’intesa perfetta con
il direttore Andriy Yurkevych, interprete- nella seconda parte- della
Sinfonia “Manfred” di Cajkowskij, sono alcuni dei numerosi pregi della
brillante performance del pianista, che ha salutato il pubblico con due bis.
Serata esaltante, un vero successo.
Nella foto, un momento del concerto con al pianoforte, Giuseppe Albanese