Con l’anteprima de La signorina Giulia con la regia di Cristin Plana, il Teatro San Ferdinando ha dato inizio alla sua prima Stagione di teatro nazionale. Il 35enne regista , su invito dello Stabile, ha affrontato La signorina Giulia di Strindberg, da lui gi diretto con successo in Cile, con un nuovo allestimento italiano interpretato da Giovanna Di Rauso, Massimiliano Gallo e Autilia Ranieri.
La volont registica di collocare la tragedia naturalistica del testo in “uno spazio fisico e sonoro capace di trascendere l’epoca originale e di portare le sue azioni sceniche all’estremo della letteralit , nel tentativo di rendere l’opera più contemporanea ” non raggiunge, a nostro parere, i risultati sperati. O almeno vi riesce ma a scapito di una resa del testo convincente e possente.
Il tentativo di rendere l’opera più contemporanea anche attraverso un utilizzo diverso ( ma che in verit non ci risulta una scelta particolarmente innovativa) dello spazio, dei suoni e delle luci per rendere in parte la caduta, la sovversione ed il senso tragico dei personaggi, dei loro desideri e dei loro conflitti, rende una visione s claustrofobica e nevrotica a tratti, ma pregiudicando la resa del gioco del potere seduttivo, i contrasti drammatici alla base dei rapporti tra le persone, che secondo Strindberg, erano fortemente condizionati dai rapporti economici, per cui l’appartenenza ad una determinata classe sociale determinava i comportamenti individuali.
L’idea di restituire la drammaticit e la complessit di un personaggio femminile attraverso l’utilizzo di spazi scenici claustrofobici o con i quali la protagonista ( abbigliamento punk o scarponcini rosa) si scontra quasi fisicamente sembra essere un qualcosa di gi visto. Probabilmente, in un momento storico come questo, in cui sembra sia stato detto forse tutto, la scelta più innovativa potrebbe essere quella di tornare a una visione “classica” che non cerchi di mostrare contemporanea un’opera attraverso espedienti esterni al testo, ma che ne metta in luce la contemporaneit , come sempre, insita nelle pagine stesse dei grandi autori, attraverso sapienti prove degli attori, sulle coordinate terse e nitide del testo. Coordinate che conferiscono ai grandi testi e ai loro autori la capacit di essere Classici, quindi, proprio perch tali, anche contemporanei.
Gran bella prova quella di Massimiliano Gallo, che conferma cos la sua costante crescita e davvero interpreta un ottimo Jean. Meno convincente la prova di Giovanna di Rauso, forse penalizzata da scelte registiche non propriamente nelle sue corde.Convincente Autilia Ranieri nel personaggio di Kristin, ma il rapporto intenso tra la figura di Kristin e Julia, la tensione tra i due modi di vivere, due mondi di valori cos diversi tra loro, non trova, a nostro parere, abbastanza spazio nella messa in scena, e forse questo inficia la prova della pur brava attrice.
La signorina Giulia
di August Strindberg
Adattamento di Cristian Plana, Alessandra Guerzoni
Regia Cristian Plana
Con Giovanna di Rauso, Massimiliano Gallo, Autilia Ranieri
Produzione Teatro stabile di Napoli, Fundacion Festival Santiago a Mil (Cile)
Per saperne di più
www.teatrostabilenapoli.it
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tel. 0815524214
Nella foto di Marco Ghidelli, un momento dello spettacolo