Sono ancora in corso gli accertamenti investigativi diretti dal PM Fulco relativi alla vicenda giudiziaria afferente l’archivio del professore C. Roberto Di Stefano.
La giornalista e scrittrice Sandra Di Stefano, difesa dall’avvocato Federico Federico, terzogenita figlia del professore Calogero Roberto Di Stefano, docente emerito della “Federico II” e Presidente dell’Icomos Italia dal 1978 al 1984 e dal 1999 al 2002, scomparso il 14 giugno 2005, 3 anni fa si è rivolta alla Procura della Repubblica per chiedere di fare luce sulla destinazione dell’archivio storico e fotografico del padre esistente nella casa-studio in via Luca Giordano 142 al Vomero.
Dopo le prime indagini è emerso dalle dichiarazioni della secondogenita Silvana Di Stefano che non esisterebbe l’archivio oggetto del procedimento penale, ad eccezione di alcuni faldoni dei quali si è data effettiva ammissione di esistenza, trasferiti dal luogo di origine ed attualmente depositati in una cantina di un immobile del Vomero. Libri di valore a detta della sorella Silvana – sarebbero ancora nello studio paterno, sottoposto però a sigilli dal 20 novembre 2008 per inventario, chiesto dagli eredi Anna Maria, Silvana e Maurizio Di Stefano sui beni esistenti nella casa coniugale di proprietà di Sandra Di Stefano, e oggi affidato dalla Volontaria Giurisdizione al notaio Alfredo Limosani.
La vicenda penale, dopo la richiesta di archiviazione respinta dal GIP che ha viceversa accolto le ragioni della denunziante, è attualmente ferma agli ulteriori approfondimenti investigativi come ordinati dal giudicante.
Oggetto delle richieste indagini, sono le verifiche circa esistenza e consistenza dell’archivio del professor Di Stefano, per 30 anni direttore della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti della Facoltà di Architettura di Napoli e Presidente dal 1987 al 1990 dell’Icomos Internazionale.
Da verificare altresì il luogo dove materialmente la biblioteca si trovava sino al momento del decesso di quest’ultimo; i soggetti che della stessa avevano disponibilit ; dove invece si trova attualmente il patrimonio su citato e nelle mani di chi.
A chiedere aiuto all’Autorità Giudiziaria per il recupero del prezioso archivio e del materiale tecnico, nonché della documentazione raccolta nello studio del professore Di Stefano in 50 anni di professione, in Italia e all’estero, la figlia Sandra dopo la inaspettata, imprevedibile, incresciosa chiusura da parte degli stessi fratelli della casa-studio al Vomero, ancora oggi sotto sigilli per un inventario che dura (inspiegabilmente) da 4 anni e che tra l’altro le impedisce la reintegra nel possesso di un immobile di proprietà , il cui titolo discende per volontà testamentarie dei genitori con testamento pubblico per atto notarile di Giuliano Scardaccione del 1992.
In foto, Roberto Di Stefano