Cin cin a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli, in via Tribunali 213. Con festa di compleanno a sorpresa per il direttore dell’Archivio Storico che ha celebrato i suoi 80 anni circondato da parenti, colleghi, amici e studiosi.
Un omaggio all’archivista, al direttore, all’uomo un seminario dedicato a lui. Cui hanno partecipato: Daniele Marrama, presidente della Fondazione Banco di Napoli, Paolo Franzese, direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, Giuseppe Porzio della Fondazione De Vito, gli storici dell’arte Renato Ruotolo, Giangiotto Borrelli, Riccardo Lattuada e Giuseppe Fiengo, lo storico economico Francesco Balletta e Beatrice Cecaro della Cappella Sansevero. Al termine del dibattito, è stato proiettato anche un omaggio video a Nappi firmato da Stefano Gargiulo (già realizzatore con Kaos Produzioni del percorso multimediale Kaleidos, anima de IlCartastorie).
Nappi, dipendente del Banco di Napoli dal 1956, ha avuto il merito di iniziare, nel 1963, la sistemazione di quello che è il più grande archivio storico bancario del mondo, con 330 stanze piene di volumi e scritture che partono dal 1573. Una vita trascorsa letteralmente tra queste carte quella di Nappi che, con le sue ricerche, ha ricostruito veri e propri pezzi della storia di Napoli e del Sud Italia.
Il suo lavoro e la sua passione hanno consentito agli studiosi di accedere a un importantissimo patrimonio e, molti anni dopo, nel 2016, di far nascere ilCartastorie | Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli che consente attualmente la fruizione delle scritture anche ad un pubblico di non esperti.
Per il suo operato, nel 1984, ha ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti culturali dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel suo mondo di carta ha guidato personaggi di spicco del mondo politico e non solo (la Principessa Margaret d’Inghilterra, tra i tanti). Numerosissimi gli aneddoti di una vita fuori dal comune; tra questi, insegnare a Marcello Mastroianni a “diventare” archivista per il film “Maccheroni” di Ettore Scola (girato in parte proprio nel suo “regno”, l’Archivio Storico del Banco di Napoli).