Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger dà il benvenuto alla nuova direttrice del Madre. «Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro alla nuova direttrice del Museo Madre, Eva Elisa Fabbris con la quale, sono certo, proseguirà il dialogo in atto e l’intensa collaborazione di questi anni, alimentata anche dalla presidente della Fondazione Donnaregina Angela Tecce. Tante le mostre e i progetti ai quali abbiamo lavorato e che hanno fatto emergere una particolare sintonia tra le due istituzioni culturali, frutto di una visione comune sul mondo e di una spiccata attenzione verso il fermento artistico che da sempre si respira nella città di Napoli, capitale dell’accoglienza e crocevia dei più svariati linguaggi artistici. La nostra comune sensibilità sulle tematiche ambientali, l’emergenza climatica e il ruolo che i Musei sono chiamati a svolgere nelle società contemporanee saranno un comune terreno di ricerca e progettualità, nel quale declinare le nostre rispettive mission».
Dopo Kathryn Weir, sarà ancora una donna a guidare il Museo d’arte contemporanea Donnaregina nel cuore storico di Napoli (in via Settembrini) selezionata da una giuria composta, insieme alla presidente Angela Tecce da: Letizia Magaldi, Achille Bonito Oliva, Adam Weinberg, Alice Pratt Brown e Anna Mattirolo. Eva Elisa Fabbris, veneta, classe 1979, dottore di ricerca in Studi Umanistici e curatrice indipendente, ha lavorato nei dipartimenti curatoriali di Fondazione Prada, Milano, dal 2016 ad oggi e poi, ancora: Galleria Civica di Trento (2009); Museion, Bolzano (2008-09). Insegna alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
«È un onore e un privilegio– commenta la neodirettrice- Il Madre è un museo con una storia autorevole, nella città di Napoli, in cui l’arte contemporanea costituisce una straordinaria radice culturale condivisa, è luogo di eccellenza per il dibattito sulle arti, che con energia si apre alla dimensione internazionale. Nell’iniziare questo incarico, ambisco a contribuire alla crescita di questa istituzione nell’incontro con pubblici nuovi e nella sperimentazione di modelli di condivisione della conoscenza in un programma dinamico, basato sulla ricerca e inclusivo. Immagino un Madre indirizzato alla sostenibilità, vitale, curioso, capace di offrire strumenti multidisciplinari per interrogare la contemporaneità; un museo che sia “casa” per artiste e artisti, e stimolo costante per i suoi tanti e differenziati pubblici».
In alto, la nuova direttrice del Madre fotografata da Andrea Rossetti