Week end nella ex residenza borbonica. Dopo l’anteprima per la stampa, ecco l’inaugurazione ufficiale della mostra “Oro rosso” di Jan Fabre. Domani sabato 30 marzo alle 11.30.
L’artista belga  propone Sculture d’oro e corallo, disegni di sangue in un percorso visivo curato da  Stefano Causa con Blandine Gwizdala. E’ un ritorno dell’autore a Napoli per un progetto che coinvolge quattro luoghi di grande prestigio: il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la chiesa del Pio Monte della Misericordia, il Museo Madre e la galleria Studio Trisorio. Al Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’artista espone un gruppo di lavori in dialogo con una selezione di opere d’arte provenienti dalla collezione permanente del museo e da altre istituzioni museali napoletane.
Imperdibile anche l’appuntamento di domenica 31 alle 10.30 con la visita guidata all’armeria farnesiana e borbonica condotta da Antonio Tosini, esperto e restauratore,  e Roberto Cinquegrana  ideatore della rievocazione storica Alla corte del Re, una gara-spettacolo che ogni anno attira migliaia di visitatori nel Real Bosco, sulle praterie adiacenti il Cellaio (in programma il 14 aprile).

Qui sopra, uno sguardo all'armeria di Capodimonte. In alto, scorcio della mostra "oro rosso"
Qui sopra, uno sguardo all’armeria di Capodimonte. In alto, scorcio della mostra “oro rosso”

Un’occasione unica per conoscerla: era composta da un nucleo originario più antico appartenuto alla famiglia Farnese e alle sue guarnigioni (XV e XVII secolo) e di un nucleo borbonico (XVIII e XIX secolo), riaperta a Pasqua 2018 dopo anni di chiusura.
Al primo gruppo appartengono armi da fuoco, da difesa, armi bianche, spade e pugnali, armi da botta, armi in asta, armature e guarniture da guerra e da torneo, queste ultime incise all’acquaforte e parzialmente dorate, appartenenti ai membri di casa Farnese. La maggior parte degli armamenti è realizzata da abili armaioli milanesi, attivi tra il Cinquecento e il Seicento, tra cui il famoso Pompeo della Cesa.
Notevole, in particolare, la sezione delle armi da fuoco, alcune portate a Napoli da Carlo nel 1734, per uso venatorio, altre realizzate dalla Fabbrica Reale di Napoli, fondata a Torre Annunziata per soddisfare le necessità e il fabbisogno dell’esercito borbonico.
Per saperne di più
http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/
 

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