Un tuffo nella realtà attraverso il cinema. Continua la rassegna all’Academy Astra (via Mezzocannone, 109 Napoli). Venerdì 17 gennaio alle 20.30 sarà proiettato il pluripremiato documentario Selfie (foto) di Agostino Ferrente (Francia/Italia, 2019 – 78’), che ha avuto grande eco non solo in Italia, dopo la presentazione alla Berlinale 2019 e la candidatura agli European Film Award.
Serata speciale della rassegna – organizzata da Arci Movie, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università “Federico II” con il patrocinio del Comune di Napoli – con il regista e il cast del film incontreranno il pubblico insieme al curatore di Astradoc Antonio Borrelli. L’evento è in collaborazione con UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci) tramite la rassegna nazionale “L’Italia che non si vede”.
Ecco la storia. Estate, Napoli, Rione Traiano. Qui vennero relegati gli sfollati delle baraccopoli di via Marina, rimasti senzatetto dal dopoguerra. Qui, nell’estate del 2014, un sedicenne morì per un errore di persona durante un inseguimento di polizia.
Davide, come tanti altri adolescenti cresciuti in quartieri difficili, aveva lasciato la scuola e sognava di diventare calciatore. Girava in motorino senza casco, e mai avrebbe pensato che un’infrazione così diffusa fra i suoi coetanei avrebbe potuto costargli la vita.
Anche Alessandro e Pietro hanno 16 anni, vivono al Rione Traiano e sono amici fraterni, diversissimi e complementari. Alessandro è cresciuto in assenza del padre, che dopo la separazione dalla madre si è trasferito altrove e continua a fargli desiderare la sua presenza. Ha lasciato la scuola dopo una lite irrisolta con un’insegnante che pretendeva imparasse a memoria l’Infinito di Leopardi.
Fa il garzone in un bar, addetto alla consegna a domicilio: con una mano guida il motorino, con l’altra tiene acrobaticamente in equilibrio il vassoio. Guadagna poco, non va in vacanza ma ha un lavoro onesto in un quartiere dove, per i giovani disoccupati, lo spaccio è una sorta di ammortizzatore sociale a cui è facilissimo accedere. Pietro sogna di diventare parrucchiere, ma al momento è disoccupato.
Il padre pizzaiolo, ha un ingaggio stagionale fuori città e torna a casa una volta alla settimana. Sua madre è andata in vacanza al mare con gli altri due figli piccoli; lui invece ha deciso restare a casa per fare compagnia al suo migliore amico e liberarsi dei chili di troppo cominciando finalmente una dieta che rinvia da quando, in seguito alla morte di un cugino in un incidente stradale, ha perso il controllo dell’alimentazione.
Alessandro e Pietro accettano la proposta di filmarsi con l’iPhone che il regista offre loro perché raccontino in presa diretta il proprio quotidiano, l’amicizia che li lega, lo scenario del quartiere che si svuota nel pieno dell’estate, la tragedia di Davide.
Il videoselfie di Alessandro e Pietro e degli altri ragazzi che partecipano al casting del film viene alternato con le immagini delle telecamere di sicurezza che sorvegliano le strade del rione.
Spiega il regista: «Gianni Bifolco, il papà di Davide, mi aveva dato appuntamento al Bar Cocco. Gli raccontavo che non volevo realizzare un’inchiesta sulla dinamica dell’accaduto, anche volendo non ne sarei stato capace, volevo piuttosto provare a raccontare il contesto nel quale quella tragedia assurda si era consumata. Per questo mi sarebbe piaciuto incontrare ragazzi del rione che avevano la stessa età di Davide quando era stato ucciso. Era capitato a lui, ma poteva succedere a loro. Volevo che, partendo dalla sua storia, raccontassero se stessi e il proprio universo».
Nel calendario di Astradoc il 24 gennaio Another day of life di Raúl de la Fuente e Damian Nenow (Polonia/Spagna/Germania/Belgio/Ungheria, 2018 – 85’). Presentato al Festival di Cannes e vincitore dell’European Film Awards per il miglior film d’animazione 2018, il film è tratto dal romanzo omonimo del 1976 del grande reporter polacco Ryszard Kapuściński sulle vicende di un giornalista, “Ricardo” (lo stesso Kapuściński), impegnato a testimoniare gli eventi della guerra civile angolana dopo che il Portogallo ha abbandonato la sua colonia. Il film sarà preceduto dalla proiezione del cortometraggio “Goodbye Marilyn” (Italia, 2018 – 13’) di Maria Di Razza e da un incontro con l’autrice.
Ultimo appuntamento della programmazione di gennaio, il 31 gennaio con Le Metamorfosi di Giuseppe Carrieri (Italia, 2019 – 96’), voce narrante di Marco D’Amore. Il film è prodotto dall’Università IULM di Milano, con Rai Cinema e Natia Docufilm. Un viaggio onirico e post-apocalittico da Napoli a tutta la Campania, tra reale e fantastico, guidato dai testi de “Le metamorfosi” do Ovidio. Alla serata saranno presenti il regista, il cast, il Rettore dello iulm e il giornalista Gianni Canova.
Per saperne di più
XI edizione AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale
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