Autobiografia/ Angela Pedrola, la Favola di una persona diversamente abile

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«Nella mia vita ho provato la sofferenza sulla mia pelle. Sofferenze per le docce in alluminio, per i gessi, i gambaletti e per gli interventi alle gambe. Ma non ero mai sola, non mi sono mai sentita sola a soffrire. Mi guardavo intorno rendendomi conto che a soffrire erano le persone sole lasciate lì sul letto di ospedale dove nessuno le andava a trovare e aiutare […] La sofferenza che ho passato mi ha aiutata molto a capire che il male purtroppo non si cerca, quando viene bisogna accettarlo e andare avanti guardando fuori perché al mondo c’è sempre qualcuno che sta sempre peggio di noi».
Angela Pedrola presenta “La Favola di una persona diversamente abile”, una toccante autobiografia in cui racconta la sua esperienza con la disabilità, che ha forgiato il suo carattere e che l’ha fatta diventare la donna speciale che è oggi.
Angela è stata abbandonata appena nata; dopo aver trascorso nove mesi in ospedale è stata trasferita in un brefotrofio, dove è stata adottata da un’amorevole famiglia quando aveva due anni e mezzo.
Oltre all’abbandono, ha dovuto subire il dolore di essere disabile: sin da piccola è stata sottoposta a diversi interventi alle gambe, e nel corso della sua esistenza ha dovuto fare i conti con i pregiudizi della gente. Per questo motivo ha deciso di scrivere quest’opera, in cui non solo ringrazia la sua famiglia e tutti coloro che l’hanno aiutata e che l’hanno fatta sentire accolta, ma in cui trasmette anche importanti messaggi che facciano comprendere che i diversamente abili meritano gli stessi diritti e la stessa dignità dei normodotati .
«Quando ci incontrate nel vostro cammino non scansatevi, non voltateci le spalle ve lo dico per esperienza personale quante volte non sono stata accettata. Accettateci vicino a voi, tendeteci la mano se siamo soli o in difficoltà, non isolateci dalla società. Noi siamo felici quando stiamo con le altre persone. Possiamo insegnarvi qualcosa che voi non sapete e ignorate. Possiamo darvi veramente una lezione di vita».
“La Favola di una persona diversamente abile” è un’opera che colpisce per la genuinità delle parole dell’autrice, per la purezza nel descrivere i suoi sentimenti, per la sua forza nell’affrontare tutti gli ostacoli che la vita le ha posto davanti.
Non solo la disabilità ma anche tanti lutti, problemi economici e ora, come l’autrice riferisce in chiusura dell’opera, una nuova patologia, la mielopatia midollare; una vita dura, quella di Angela, eppure sempre vissuta all’insegna dell’amore e del rispetto verso il prossimo.  (Gianna Ambrosio)

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