Love and Life. Sono le parole chiave del mondo onirico di Marc Chagall che a soli 20 anni diventò il poeta/pittore della memoria. Un bambino che veniva da Vitebsk, nell’attuale Bielorussia dove nacque il 7 luglio 1887, e che tale rimase fino alla morte avvenuta all’età di 98 anni a Saint-Paul-de-Vence, nella regione della Provenza, in Francia, il 28 marzo 1985.
La realtà surreale di un artista sempre giovane è in mostra da oggi nella Basilica di Pietrasanta nel cuore antico di Napoli, miracolosamente recuperata da un oblio disastroso grazie a un gruppo di imprenditori e negli ultimi anni trasformata in attrattore culturale che ne valorizza la bellezza. Vernissage oggi alle 17, ma si ha tempo fino al 30 giugno di visitarla e si può sperare sempre in una proroga, vista l’importanza dell’evento.
Curata dal gruppo Arthemisia, presieduto da Iole Siena, che ha già messo a segno un bel goal con la mostra napoletana di Escher al Pan di via dei Mille, superaffollata da visite, l’esposizione “Chagall, sogno d’amore”, curata da Dolores Duràn Uncar propone un itinerario di 150 opere (dipinti, disegni, acquerelli e incisioni) che rapisce lo spettatore nel turbinio di favole colorate.
L’itinerario ci fa immergere nell’universo di Marc che inseguiva la libertà dei suoi pensieri e che un bel giorno, afferrò il gomito ricoperto di farina della madre che stava infornando il pane per dirle: Mamma voglio fare il pittore.
Così comincia la sua avventura che parte dall’Accademia di Yehuda Pen a Vitebsk per poi approdare a Parigi e librarsi in una dimensione dove tutto diventa possibile, mentre il cuore dei fidanzati s’illumina di blu sullo sfondo della passione artistica. Una passione artistica che ha un faro, la moglie Bella, la sua ragazza sempre, musa incantatrice anche dopo l’ inaspettata scomparsa nel 1944.
Un itinerario diviso in cinque sezioni: 1)Infanzia e tradizione russa; 2)Sogni e fiabe; Il mondo sacro, la Bibbia; Un pittore con le ali da poeta; L’amore che sfida la forza di gravità che fa svettare “Il gallo viola” tra Arlecchino e la sua sposa che galoppa nella pista di un circo.
A rendere ancora più suggestivo l’incontro con Chagall, la videoinstallazione Dream room (realizzata da Art Media Studio di Firenze), una specie di camera oscura che svela, in un gioco di specchi, l’inconscio umano sollecitato da personaggi chagalliani: così ci si sente sospesi in una nube fiabesca.
La mostra dà il via anche al progetto “L’arte della solidarietà”: una collaborazione di Arthemisia con l’organizzazione Susan G. Komen Italia che da tempo s’impegna nella lotta contro i tumori al seno per sostenere, con parte della vendita dei biglietti, le persone che ne sono colpite e che non hanno la possibilità finanziaria di curarsi.
Per saperne di più
www.chagallnapoli.it
tel.0811865991