Rai e del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo chiudono a Roma con una conferenza stampa giovedì 19 dicembre le manifestazioni per la le celebrazioni dei 200 anni de l’Infinito di Giacomo Leopardi. In questo ciclo di iniziative un ruolo fondamentale lo ha svolto la Biblioteca Nazionale di Napoli, che custodisce gelosamente il prezioso autografo dell’Infinito esemplato dal poeta quasi certamente nel 1819, che il grande poeta tenne con sé fino alla morte apportandovi via via i suoi ripensamenti e correzioni.
La Biblioteca nazionale di Napoli, erede e custode dell’eredità leopardiana, insieme alla prima stesura autografa della celebre lirica conserva nella sua quasi totalità il corpus delle opere letterarie, filosofiche e saggistiche leopardiane, lasciato da Giacomo all’amico Antonio Ranieri e pervenute nel 1907, dopo diverse dispute giudiziarie , alla biblioteca napoletana, divenendo patrimonio dello stato italiano.
Le iniziative curate e organizzate dalla Biblioteca napoletana e non solo per i 200 anni dell’Infinito continueranno nei prossimi mesi. Con l’obiettivo di avvicinare il pubblico al pensiero di Giacomo Leopardi che forniscono risposte attuali ai grandi temi della società contemporanea, valorizzando e rendendo fruibile al tempo stesso il patrimonio scientifico posseduto da questa biblioteca.
Gli autografi dei più famosi canti leopardiani sono già visibili e fruibili da un pubblico di diversa composizione on line sul sito della Biblioteca Nazionale di Napoli. L’autografo del 1819, conservato a Napoli, è vergato con penna a ductus fine e inchiostro scuro, ed è di fondamentale importanza letteraria e filologica, perché permette di esaminare gli interventi correttori di Giacomo Leopardi e di ripercorrere la cronistoria delle scelte e dei ripensamenti del poeta recanatese.
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http://digitale.bnnonline.it/index.php?it/119/giacomo-leopardi-canti-dai-manoscritti-autografi-della-biblioteca-nazionale-di-napoli