Ricordi, pensieri e paesaggi dell’Oriente (XV-XIX sec.). Un’esplorazione nei fondi della Biblioteca Universitaria di Napoli. Nuovo appuntamento alla Bun. La mostra, che nasce da un progetto di ricerca tra la Biblioteca Universitaria di Napoli e la Missione Archeologica Italiana a Tell Barri (Siria) diretta da Raffaella Pierobon Benoit, s’inaugura giovedì 15 dicembre, alle 10.30. E resterà nella sala Rari e nella Sala Vittorio Imbriani fino al 28 febbraio 2023.
La collaborazione tra i due enti, avviata in occasione dell’esposizione Tell Barri/Kahat (Giazira) 1980-2010. Storia e Storie di uno scavo archeologico – Dalle antiche mappe ai diari di viaggio (12 gennaio-24 marzo 2022), punta ad approfondire il tema della scoperta dell’Oriente da parte degli occidentali, indagando in particolare l’interesse che il mondo culturale napoletano ha manifestato per le civiltà vicino orientali. A tal fine è stata effettuata una ricognizione delle pubblicazioni sul tema presenti nella Biblioteca Universitaria che, per caratteristiche istituzionali e storiche, rappresenta un campione adeguatamente rappresentativo.
I volumi selezionati sono organizzati in quattro sezioni: “Ricordi”, memorie e diari di viaggio degli Europei che hanno visitato l’Oriente; “Pensieri”, considerazioni storiche, politiche, etnografiche degli stessi viaggiatori o di studiosi senza esperienza diretta dei luoghi; “Paesaggi”, ambiente naturale, vedute, monumenti e rovine archeologiche; “Itinerari”, rotte per raggiungere dall’Europa i paesi esotici ed i percorsi verso le località di interesse, sezione corredata da documentazione fotografica che dal passato porta ai nostri giorni.
Le pubblicazioni esposte risalgono ad epoche diverse, tra XV e XIX secolo: dalla Claudii Ptholemei Alexandrini philosophi Cosmologia, rarissimo incunabolo del 1478, alla guida turistica di Palestina e Siria dell’editore tedesco Baedeker nella traduzione francese del 1906.
Gli atlanti e le opere geografiche partono dalla Tabula Peutingeriana del 1598 fino all’Atlante di geografia moderna di Giuseppe Rodini, stampato a Napoli nel 1860; da segnalare anche l’Atlas pour servir au voyage dans l’empire Othoman (1800/01) di Guillaume-Antoine Olivier, ricco di mappe e di tavole botanico-zoologiche.
A rappresentare la letteratura di viaggio, le memorie di Pietro della Valle (1672), Alfonso Lamartine (1853, 1859), Cristina di Belgioioso (1858), il visconte di Marcellus (1841).
Tra le trattazioni storiografiche due grandi successi editoriali: Histoire de l’etat present de l’empire Ottoman (1670) di Paul Rycaut, e Memorie istoriche de monarchi ottomani (1673)del veneziano Giovanni Sagredo. A documentare il rapporto tra paesaggio ed esplorazioni: il Voyage au Levant (1714) di Cornelis de Bruyn con le sue splendide tavole; la monumentale Flora Orientalis di Edmond Boissier (1867-88); i Monuments modernes de la Perse (1867), rara opera sull’architettura persiana di Xavier Pascal Coste; Nineveh and Babylon (1867) con il resoconto della seconda missione archeologica di Austen Henry Layard in Assiria.
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