La Biennale di Venezia è uno degli eventi artistici da sempre più importanti nella nostra penisola e nessuno può esimersi da farci un passaggio almeno una volta nella vita anche perché l’arte contemporanea è sempre più a 360° e abbraccia più campi dello scibile umano, impossibile non farsi coinvolgere dagli innumerevoli input che ci arrivano come proiettili che colpiscono i nostri sensi, nessuno escluso.
Particolarità della kermesse artistica è il suo dipanarsi per tutta la città con eventi collaterali e padiglioni nazionali sparsi per i quartieri della Serenissima. Niente di più facile allora è perdersi per i vicoli della città con la cartina della Biennale in mano alla ricerca di questi eventi.
Lungo la riva del Canal Grande dopo la splendida Piazza San Marco verso l’Arsenale e i Giardini, sedi principali dell’evento si trovano molti di queste mostre diffuse. Un edificio in particolare, la Chiesa di Santa Maria della Pietà ospita un’installazione di Todd Williamson a cura di Priscilla Fraser. Passiamo dalla luce del sole che invade e pervade Riva degli Schiavoni alla stretta e lunga cappella della chiesa.
Una sensazione di pace, misticismo e sacro prende di petto il visitatore grazie anche al contrasto con il paesaggio esterno. Venezia è un crocevia di persone e ritrovarsi all’improvviso immersi in un silenzio religioso fa sempre un certo effetto, una luce diffusa e un inedito notturno di Greg Walter composto per l’occasione fanno il resto.
Todd Williamson non può non saperlo e una volta che ha catturato la nostra attenzione ci mette davanti a delle opere di grande formato. Dei lavori astratti dalla potenza gestuale notevole sparsi per la cappella, anche sull’altare. Delle frasi di personaggi famosi accompagnano le opere come incisioni su lastre nere. parole, tweet e post estrapolati dai loro discorsi,scritte in latino come messaggi di profeti, lettere e testimonianze che assumono così un importanza ancora più profonda.
Abituati alla luce e alle noti melanconiche della composizione ci accorgiamo che le opere ricordano dei crocifissi, richiamano alla memoria immagini sacre di una tradizione italiana che l’artista conosce bene avendo più volte esposto in Italia e in particolare a Napoli con la galleria Art1307 nel centro storico e al CAM di Casoria. Opere dell’artista si trovano nella collezione permanente del Pio Monte della Misericordia.
Questi crocifissini che solo in un primo momento ricordano dei lavori astratti sono a un occhio più attento e in pace con se stesso dei ritratti di personaggi influenti, dei portavoce della nostra cultura occidentale innalzati dall’artista a vere e proprie icone sacre.
Una critica a un sistema che fa di individui come Donald Trump, Oprah e Kylie Jenner degli apostoli della contemporaneità. L’installazione, ispirata sicuramente dal luogo che la ospita sfida la tradizione classica italiana e partendo proprio da essa scardina ogni paletto e vincolo presentandoci i nuovi volti sacri , gli influencer di oggi capaci di comprendere la società o quanto meno plasmarla a loro immagine e somiglianza.
Una critica che l’artista mette in atto chiedendo prima a se stesso dove stiamo andando senza più punti di riferimento, una processione che prima accompagna il visitatore, rendendolo partecipe grazie alle frasi dei personaggi dipinti, creando uno strano corto circuito tra quello che l’occhio percepisce e quello che arriva alla mente attraverso le parole, poi lo trasforma in personaggio complice e soggetto attivo che contempla, venera e idolatra la persona, il vip, l’influencer del momento fino al prossimo nuovo apostolo che la società del consumo ci imporrà.
Per saperne di più
https://www.labiennale.org/it/arte/2019