Torna a Napoli, dopo il metaevento di dicembre che si è svolto a Le Murate di Firenze, la drammaturga napoletana Paola Riccora. Ovvero la sua memoria, emersa dalla polvere grazie a una delle sue discendenti, Mariagiovannna Grifi, che ha organizzato, sotto il segno dell’amministrazione comunale fiorentina, con Futura Teatro di Vincenzo De Caro, nel periodo natalizio, una serata dal titolo emblematico “S’alzi il sipario su Paola Riccora”.
Dottore di ricerca in storia dello spettacolo, la partenopea Mariagiovanna, con domicilio nel capoluogo toscano, è autrice del libro Chiamatemi Paola Riccora. Come una signora dell’alta borghesia napoletana diventò commediografa di successo, edito nel 2016 da ilmondoddisuk, società cooperativa, fondata nel 2008 da Donatella Gallone, che opera su piani differenti (casa editrice, portale, e-magazine), puntando sulla diffusione del talento napoletano e sull’orgoglio made in Naples. Una pubblicazione che ha fatto riemergere dall’oblio un’autrice di successo applaudita da un pubblico nazionale, nella prima metà del Novecento.
Attingendo dai documenti dell’archivio famigliare, Grifi ha elaborato una biografia/racconto che venerdì 12 gennaio, alle 18, propone nella rassegna ideata dal giornalista e scrittore Antonio Mocciola, Trame al tram, sulla scena del piccolo teatro Tram, nella storica strada dei librai partenopei, via Port’Alba.
Dialogando con Mocciola, l’autrice parlerà del debutto di Emilia Vaglio a teatro, nel 1916, con un’innovativa scrittura e un’identità celata, lanciata inizialmente al maschile, Paolo Riccora, declinata poi al femminile.
