Nell’appassionante romanzo “Il respiro delle Stelle” di Mary Rood (Blueberry edizioni, pagine 149, euro 11,50) si racconta la storia di Marie, una sedicenne che vive vicino alla città di Arles, in Provenza; la ragazza ha uno spirito ribelle e non tollera le limitazioni che vengono imposte alle donne: per questo motivo ha deciso da anni di indossare abiti maschili e di nascondere la sua treccia rossa sotto un berretto.
Considerata un ragazzo, può uscire liberamente, fare ciò che vuole e sognare in grande: Marie vuole diventare una pittrice, come lo era stata Artemisia Gentileschi trecento anni prima di lei :«Sapevo di un gruppo di donne che, dopo aver scritto e distribuito un giornale che parlava dei problemi di emancipazione femminile, erano state costrette a ritrattare. Vivevamo in una società dove l’uomo dettava legge in tutto e per tutto. Come se le donne non avessero sogni. Perché? Tutti avremmo dovuto avere le stesse possibilità. Non mi spiegavo tante cose di questo mondo».
Marie si trasferisce presto in città e trova lavoro in una piccola panetteria; è ad Arles che incontra Vincent nel 1888, un artista talentuoso e fragile, che le entra subito nel cuore: egli non è altri che Van Gogh, il celebre pittore olandese dei Girasoli e della Notte stellata. Diventano amici, ed egli la spinge a dipingere e a migliorarsi, senza farsi fermare dal fatto di essere una giovane donna di modeste origini; è infatti proprio lui ad affermare: «Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?».
E Marie si assume i rischi quando decide di mostrarsi al mondo per quella che è, e di far parte del collettivo di artisti riuniti da Van Gogh sotto il nome “Studio del Sud”; il pittore è però nella sua fase discendente, e per Marie sarà sempre più difficile proteggerlo dalla rovinosa caduta.
Mary Rood racconta una profonda storia di amicizia liberamente ispirata dalla vita di Vincent Van Gogh; allo stesso tempo ci narra del percorso di maturazione di Marie, che comincia a scoprire il suo corpo e conosce l’amore e la passione con un ragazzo, Jérôme – «Andavo per i diciassette anni, avevo un lavoro, volevo far parte del gruppo dei pittori di Vincent, volevo essere libera, ma il mio corpo era come impazzito, sembrava non desiderasse altro che essere sfiorata dal suo sguardo e dalle sue mani».
Tra arte, amore e morte, incontriamo due personaggi, uno fittizio e l’altro realmente vissuto, che ci emozioneranno e ci ricorderanno quanto conti seguire i propri sogni, a qualunque costo. (Massimo Vanzini)
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