Al maestro orafo autore della mitra, che viene posta sul capo di San Gennaro quando con altri busti in argento di un paio di decine di Santi attraversa in processione il Centro Antico dal Duomo fino alla Chiesa di Santa Chiara in piazza del Gesù, è stata dedicata una targa nella piazzetta del Borgo Orefici in cui ha lavorato per alcuni decenni prima come ragazzo apprendista e poi come artista artigiano educando altri all’ arte dell’oreficeria.
La mitra è del 1713 e con altri esemplari del Tesoro di San Gennaro ha rappresentato l’ antico mestiere del Borgo a Parigi nei primi mesi di quest’anno. Parigi ha dato alla mostra il titolo “Il Tesoro di Napoli” che rende omaggio alla citt e al lavoro di tanti addetti alla creazione del bello con materiali in argento, oro, su cui vengono incastonate pietre preziose.
La mitra di Matteo Treglia ha diamanti, smeraldi, rubini ed è il simbolo per la sua preziosit del Tesoro con i suoi 21.610 pezzi. E’ un patrimonio della cultura e dell’operosit napoletana. Il Borgo è situato tra corso Umberto e via Marina in un’area in cui sorge la Chiesa del Carmine in piazza Mercato, Sant’Eligio e San Giovanni a Mare. Ha vicoletti con antiche botteghe di orafi e di tessuti pregiati. Attivit antiche che hanno salvato l’intera zona dallo sventramento della citt dopo il colera della fine dell’Ottocento.
L’arte orafa è di fama mondiale tanto da far sorgere poco distante da Napoli un centro su alcuni ettari in cui si progetta, si realizza, si vende all’ingrosso e al dettaglio monili di rara bellezza con pietre preziose che in gran parte provengono dal Madagascar. Una citt esempio di eleganza, di cultura, di arte, con tanti teatri e il favoloso San Carlo, di regge e nobili palazzi non poteva non creare gioielli.
Nelle foto, la targa dedicata a Matteo Treglia e la mitra che realizzò, capolavoro del tesoro di San Gennaro