Può capitare che un appassionato di commedia dell’arte e di burattini come Bruno Leone, veterano “guarattellaio” napoletano, vada per lavoro a Creta e ne approfitti per visitare siti archeologici e musei. E può capitare che tra le vetrine di uno di questi si imbatta in una statuetta micenea dalle forme familiari, pressoch identiche a quelle del tanto amato Pulcinella. Possibile che si tratti di un illustre “antenato” della maschera o forse è solo una “deformazione professionale” da chi lavora da anni con le “guarattelle”?”
Questo il racconto della sua esperienza. “Io sono l’interprete di una maschera tanto famosa quanto sconosciuta spiega Leone- soprattutto per quanto riguarda le sue origini”. Secondo gli studiosi, gli sciamani di alcune regioni dell’India usavano dei burattini per i loro riti. Ci sono rituali simili nei carnevali campani dove Pulcinella partorisce i dodici mesi dell’anno. “Si può immaginare la mia emozione quando, girando per le bacheche del museo, mi sono trovato davanti agli occhi una testina che portava in maniera evidenti i segni della mezza maschera, un naso abbastanza prominente e un piccolo coppolino sulla testa”.
Bruno Leone, burattinaio, è l’ultimo grande interprete dei canovacci classici di Pulcinella, che rielabora con vera poesia e con somma perizia tecnica. I suoi spettacoli sono un autentico godimento. Vi si mescolano fantasia e saggezza, una fusione quasi miracolosa di corporeo e di spirituale, e di ariosa libert .
L’artista apprende l’arte delle guarattelle da Nunzio Zampella, ultimo maestro guarattellaro napoletano, ed evita in tal modo la scomparsa di una tradizione che risale a girovaghi e saltimbanchi medievali. L’arte delle guarattelle deve la sua vitalit alla capacit dei burattinai di coniugare memoria e attualit in un rapporto molto attento col pubblico. Leone, che ha ripreso canovacci e stili di quest’arte, ha contribuito con efficacia alla ripresa di un genere teatrale tanto importante per la storia della cultura napoletana ed europea.
I suoi spettacoli sono un modo di presentare i canovacci antichi nella loro modernit e universalit alternandoli con altre storie antiche e moderne. Cos lo spettacolo può diventare incontro, lezione, storia, viaggio insieme. Uno spettacolo che sar presentato all’Istituto delle Guarattelle di Napoli, in vico Pazzariello 11, domani, gioved 28 ottobre (ore11), e all’inaugurazione del teatro Stabile di Strada, in piazza Banchi Nuovi a Napoli, venerd 29 ottobre (dalle 16 alle 21).
Il calendario prevede un novembre ricco di appuntamenti. “Pulcinella 99 Voglia di utopia” (7 novembre); “E mazzate e Pulecenella” (14 novembre); “Pulcinella salvato dal capitalismo” (21 novembre) e “Don Chisciotte e le pecore” (28 novembre).
In foto, particolare della locandina dell’evento