Grande successo di pubblico al Gran Caffè Gambrinus (piazza Trieste e Trento 2, Napoli) per la presentazione del volume “Un libro postumo con largo anticipo – Scritti su ‘La dannazione di Giuda’ di Bruno Lucrezi”. Edito dalla Rogiosi editore, il testo raccoglie numerosi contributi sul romanzo del critico e giornalista che per decenni ha scritto sulle pagine di cultura de Il Mattino e di altre testate, e riflessioni sulla complessa e controversa figura di Giuda Iscariota.
Pubblicato in occasione del centenario della nascita del grande intellettuale napoletano, il libro ospita le considerazioni di Dario Annunziata, Francesco Paolo Casavola, Paolo De Angelis, Francesco d’Episcopo, Vittorio Gennarini, Pasquale Giustiniani, Antonio Landi, Eugenio Lucrezi, Francesco Lucrezi, Pasquale Maffeo, Silvio Mastrocola, Alberto Mirabella, Marcello Napoli, Ugo Piscopo, Angela Procaccini, Aldo Trione, Carla Vidiri Varano, più un testo del 1962 di Giuseppe Toffanin.
Diciassette contributi, tutti di altissimo livello, che ampliano il dibattito culturale suscitato dalla pubblicazione postuma del volume “La dannazione di Giuda” di Lucrezi (ed. Rogiosi, 2014). Nato nel segno di una rivalutazione del ruolo storico e soteriologico dell’Iscariota, è un romanzo di impostazione evangelica, dedicato alla vicenda umana dell’apostolo definito da Giovanni “ladro e traditore”. Un libro “profetico”, anticipatore delle ansie religiose del nostro tempo, che ha dato luogo anche a diversi seminari in sedi prestigiose.
Pagine che fanno riflettere e che rivivono nel “libro postumo” grazie al lavoro di ricostruzione dei figli dello scrittore, Eugenio e Francesco. «Mio fratello e io – commenta Francesco, docente universitario – ringraziamo di cuore tutti gli autori che hanno voluto in questo modo onorare nostro padre a cento anni dalla sua nascita e, naturalmente, la Rogiosi editore per aver pubblicato il testo. Noi non abbiamo fatto altro che raccogliere la stima di queste illustri personalità» che, coordinati dal dirigente Pasquale Malva, hanno voluto ricordare l’intellettuale nell’affascinate cornice dello storico caffè napoletano.
Non ama le commemorazioni nostalgiche Francesco, «appartengono ai sentimenti privati – dice. Il nostro intento è far sì che la riflessione di nostro padre, non solo la sua arte, possa essere di stimolo a ulteriori scritture, elaborazioni, lungo l’onda della trasmissione attraverso le generazioni». Ecco perché hanno raccolto interviste, recensioni, articoli di giornali che, insieme agli interventi dei diversi autori, sono stati a loro volta racchiusi in un testo nuovo, più agile.
Apparso nel 2014, “La dannazione di Giuda” ha avuto un percorso lungo e particolare: pensato per la prima volta nell’estate del 1944, quando l’autore aveva appena 27 anni, vede la luce 35 anni dopo la sua morte e oltre sessant’anni dalla stesura. Come suggerisce l’espressione “Un libro postumo con largo anticipo”, che dà il titolo al nuovo testo, era destinato a uscire postumo. «Nostro padre – racconta Francesco – non ha mai voluto pubblicarlo in vita per via di una triste vicenda che lo colpì profondamente poco dopo aver scritto il libro: la perdita del suo primogenito».
Figura illuminata e illuminante, Bruno Lucrezi era dotato di un carisma particolare, capace di parlare alla mente e al cuore. Incerto se dare come titolo al suo romanzo “La pietà di Giuda” o “La dannazione di Giuda”, ci fa vedere un Iscariota diverso da quello che abbiamo sempre conosciuto. Il traditore per antonomasia, diventa paradigma della condizione umana.
Giuda siamo noi. L’autore si sofferma sul concetto di libertà dello spirito e sulla necessità del tradimento. Temi di grande attualità e di rilievo sotto il profilo storico e teologico. Dà una rotondità a un personaggio presentato come piatto nei testi biblici e cerca di riscattarlo sottolineando il suo pentimento che si manifesta attraverso il suicidio per impiccagione che diventa liberazione, immedesimazione nell’amore.
«A nostro padre – ricorda Francesco – interessavano molto le domande radicali, di fondo, del tipo: “Noi stiamo su questa terra a fare cosa?”. Era un uomo che amava la leggerezza, gli piaceva scherzare e stare con gli amici, era anche tifoso di calcio. Aveva però una forte verticalità, era molto attratto da queste tematiche».
Del romanzo è in corso di elaborazione un adattamento teatrale, a cura di un importante regista. Tra i protagonisti: Giuda, Gesù e Sara, una prostituta che intreccia un dialogo profondo, molto particolare con l’Iscariota.