Li aveva svelati in una mostra che, prima del Covid, ha affascinato il pubblico, il direttore francese Sylvain Bellenger, autore di una vera rivoluzione culturale nel management del Museo. Adesso finiscono in un volume dallo stesso titolo “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” (Paparo editore, 2022) a cura di Carmine Romano e Maria Tamajo Contarini.
Il volume, realizzato col sostegno dei fondi POC della Regione Campania, comprende il catalogo dell’esposizione, gli atti delle giornate di studi e una sezione dedicata alla digitalizzazione delle opere conservate nei depositi di Capodimonte. E verrà presentato mercoledì 27 luglio, alle 11, nella sala Burri.
In questa occasione, saranno illustrati anche i principali progetti legati alla digitalizzazione, una delle quattro missioni prioritarie che il Masterplan di Capodimonte, redatto nel 2017, aveva individuato assieme a: Sociale, Patrimonio e Tutela, Botanica e Ambiente.
In linea col Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale, promosso dall’Istituto per la digitalizzazione del patrimonio – Digital Library – e grazie al sostegno della Direzione dei Musei e della Regione Campania si parlerà del progetto che riguarda le 49.000 opere d’arte delle collezioni del museo e della realizzazione dell’inventario unico che potrà sistematicamente ordinare i fondi e le collezioni confluiti nel museo durante gli ultimi 250 anni.
Allo studio dei 120 volumi di inventari presenti negli archivi del museo, già digitalizzati e trascritti (in parte), si aggiungeranno gli 80 dell’Archivio di Stato di Napoli digitalizzati sotto la direzione di Candida Carrino.
Così si potrà ricostruire, in modo rapido e preciso, la ricostruzione delle catene inventariali delle opere di Capodimonte e in un contesto più ampio, delle opere che circolavano all’interno del circuito dei Siti Reali Borbonici.
L’inventario unico semplificherà in maniera sostanziale tutte le operazioni interne di gestione delle collezioni esposte e di quelle nei depositi, spazi che nel futuro prossimo del museo saranno visitabili, tecnologicamente avanzati e che assomiglieranno sempre di più all’estensione degli allestimenti museali, luoghi di conoscenza, di studio e di valorizzazione.
Inoltre, saranno presentati il progetto di una sala deposito sotterranea a tecnologia avanzata e visitabile e la strategia digitale complessiva che includerà una nuova proposta di servizi digitali per il pubblico relativi all’accoglienza, all’orientamento e alla fruizione delle offerte culturali del museo, con didascalie aumentate e proposte innovative nella didattica per bambini.
Si parlerà anche della creazione, al momento in fase di completamento in uno degli edifici presenti nel Real Bosco di Capodimonte, Casa Colletta, di un presidio dell’Università di Napoli Federico II gestito in modo congiunto col Museo e il Ministero delle Cultura, per lo sviluppo di nuove professionalità basate sulle tecnologie digitali per patrimoni culturali e ambientali per lo sviluppo di tecnologie innovative legate al patrimonio artistico, architettonico e botanico/forestale.
All’incontro, con Bellenger, interverranno: Massimo Osanna, direttore Generale dei Musei; Patrizia Boldoni e Rosanna Romano per la Regione Campania;; Giorgio Ventre, direttore Scientifico della Apple Developer Academy; Pietro Nunziante, docente di Design dell’Università di Napoli Federico II; Jelena Jovanovic, direttore Generale Magister Art; Giovanni Pescarmona, digital humanist alla Digital Library; Maria Tamajo Contarini, curatrice e responsabile depositi del Museo e Real Bosco di Capodimonte; Carmine Romano, responsabile dgitalizzazione e direttore del catalogo digitale delle opere del Museo e Real Bosco di Capodimonte.