Bentornato, re Ferdinando IV di Borbone. Sarà lui ad aprire il corteo reale dal balcone principale della Reggia, con un cenno di mano, dando avvio alle celebrazioni di carnevale.
Domenica 22 febbraio alla Fondazione Real sito di Carditello rievocazioni storiche, carri allegorici, gruppi mascherati e voli in mongolfiera (foto). Nella’mbito della rassegna Carditello Spring. E visita teatralizzata “Due Ferdinandi alla corte dei Borbone” realizzata dall’associazione culturale NarteA. Si comincia la mattina alle 9.30 per proseguire fino al pomeriggio con il ballo storico in maschera curato dall’associazione Passi e Note.
Protagonisti dello spettacolo, scritto e diretto da Febo Quercia, gli attori Antimo Casertano, Sergio Del Prete, Roberta Frascati, Daniela Ioia, Pietro Juliano e Alessio Sica che, in abiti storici ideati da Antonietta Rendina, animeranno la sfilata con le guide Matteo Borriello e Lina Toscano.
Ci sarà anche una parata reale molto suggestiva che dalla Reggia di Carditello raggiungerà la vicina Capua, con il “Re Nasone” alla guida di quattro carri trainati da cavalli.
Spiega Roberto Formato, direttore della Fondazione: «Carditello è stato prima un luogo di incontro tra famiglie reali e popolo, e poi di conflitto tra degrado e natura, malaffare e cultura. Carnevale dunque non è solo una festa popolare ma è soprattutto un simbolo per noi. E’ il momento in cui l’ordine costituito lascia il posto al rovesciamento, allo scherzo e alla dissolutezza, poco prima dell’equinozio primaverile che festeggeremo con i restauri degli antichi orologi solari e segnerà l’inizio di un nuovo ciclo, considerando che la Reggia in origine era una fattoria reale. Stiamo lavorando alacremente per offrire proposte culturali di qualità e format inediti, senza tuttavia tradire le tradizioni del Real Sito».
Una opportunità per scoprire un luogo – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – impegnato anzitutto in attività di restauro e rifunzionalizzazione, con investimenti previsti per circa 17 milioni di euro nei prossimi tre anni, a valere su fondi nazionali e europei.
Nel sito una palazzina reale dalle linee neoclassiche, ambienti destinati a azienda agricola con cinque cortili ed un’area riservata alle corse dei cavalli, realizzata come un antico circo romano: due fontane con obelischi in marmo, un prato centrale – al cui centro si erge un tempietto circolare da cui il re assisteva agli spettacoli ippici – una pista in terra battuta. Ancora oggi è l’unico esempio al mondo di ippodromo inserito all’interno del perimetro di un edificio: lungo le mura, tre livelli di gradoni ospitavano sino a 30mila persone che partecipavano alle manifestazioni ippiche.
La tenuta era destinata all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Qui c’era la Reale Industria della Pagliara delle Bufale, che ospitava un importante caseificio.
Dal 2018, dopo essere stato considerato per anni il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei Fuochi, il Real Sito di Carditello è diventato metafora di rinascita.
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