Nelle orecchie dei tifosi napoletani a Genova ancora i cori razzisti inneggianti al Vesuvio e al colera  a fine partita vinta da un Napoli in ripresa. Ieri. Il tecnico della Samp Claudio Ranieri si scusa con la città: «Mi dispiace tantissimo. Sono molto legato a Napoli e ho molti amici. Chiedo io scusa a tutti i napoletani. I sampdoriani sono molto bravi e forse si sono sfogati con l’arbitro con quei cori che non c’entrano niente».
Ma il razzismo è il vero virus della nostra società contro cui gli studenti Studenti Medi e Unione degli universitari hanno manifestato oggi in tutta Italia, indossando mascherine (foto) a scuola e all’Università. Dopo che i presidenti di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno chiesto che gli studenti cinesi trascorrano un periodo in isolamento per evitare la diffusione del Coronavirus.
 Spiega Federico Allegretti, coordinatore della Rete degli studenti medi:  «La malattia più contagiosa è il razzismo perché di questo si tratta, non di allarmismo. La volontà di ghettizzare dei bambini, degli studenti, è vergognosa. La Lega tenga la sua propaganda fuori dalle scuole, o gli studenti risponderanno».
Aggiunge Enrico Gulluni, coordinatore dell’Unione degli universitari:  «L’istruzione pubblica deve essere luogo di inclusione e consapevolezza, non di esclusione e allarmismo. Dietro ai banchi siamo tutti uguali, e la prevenzione non si fa isolando gli studenti su base etnica, ma aumentando i fondi in ricerca e sanità, coma la Lega non ha mai fatto quando era al governo».
Per questo hanno indossato le mascherine: per trasformare quello che sta diventando il simbolo della discriminazione e del razzismo nel suo opposto. La malattia più pericolosa è il razzismo. Una lezione civica che le ragazze e i ragazzi del nostro Paese danno a tutti.

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