L’Estasi sbarca a Napoli e ha le sembianze di Marina Abramović. Un appuntamento straordinario nell’agenda culturale della città, a opera di Vanitas Club, con la collaborazione dell’assessorato alla cultura e turismo del Comune di Napoli. Evento già annunciato da tempo e attualmente in essere al Castel Dell’Ovo.
Entrando nella sala delle Carceri, adibita nel tempo a galera del castello, ad attenderci è un religioso silenzio che lascia pian piano il passo a un riverbero musicale molto lieve. Il passaggio verso i tre step della trilogia di video denominata “The Kitchen. Homage to Saint Therese” (foto), non è annunciato ma ogni passo è ben nascosto dall’altro.
Estasi, come il titolo stesso lascia intendere, nasce da un confronto con l’esperienza mistica di Santa Teresa d’Avila, una delle più importanti figure del cattolicesimo. E già questo basterebbe al pubblico per interrogarsi sull’insolita scelta operata da chi, a nota di tutti, ha poco a che fare con i dogmi delle religioni. Ma con Abramović la sorpresa è dietro l’angolo.
La scelta parte da una visita dell’artista all’ex convento di La Laboral a Gijón, in Spagna. In quei luoghi, nella cucina abbandonata dove Santa Teresa aveva passato tanti giorni della sua vita, Abramović ricordava i sapori e gli odori della sua infanzia, la cucina della nonna. Da qui scatta l’immedesimazione/confronto, coadiuvato dalle affascinanti letture contenute nei diari della Santa. Ed è qui che Abramović, nel 2009, decide di girare i tre video contenenti rispettivamente una delle tre performance. Estasi è un lavoro di resistenza, quella fisica della performer che come sempre chiama se stessa a fare i conti con i propri limiti, di ogni genere.
Ma resistenza e attenzione è richiesta anche allo spettatore, preso da un vortice di interesse dove la curiosità sul possibile evolversi dell’azione si interseca con una morsa di impazienza dettata dalla pedissequa staticità delle immagini.
Nel primo frame c’è un chiaro riferimento alla morte, che non è un evento da esorcizzare ma soltanto un altro aspetto della vita; nel secondo video il tremore dell’estasi è indotto dall’impossibilità fisica del corpo umano di riuscire a controllare l’immobilità; infine la lievitazione, raccontata dalla stessa Santa nei suoi diari come esperienza vissuta in prima persona, è qui trasformata sempre in esperienza del corpo che prova ad andare oltre se stesso.
«Dopo una prima tappa a Milano, con Estasi, l’arte di Marina Abramovic torna a Napoli – spiega Giuseppe Frangi di Casa Testori – curatore della mostra al Castel dell’Ovo, la città alla quale è legata anche grazie al rapporto con la Galleria Lia Rumma. Un sodalizio che conferma la centralità della città partenopea nel sistema dell’arte contemporanea».
©Riproduzione riservata
Marina Abramović/Estasi
Castel dell’Ovo, Napoli
fino al 31 dicembre
Biglietti a partire da 9€
Orari: martedì-sabato h 10 – 20, domenica h 10 – 18; nei seguenti orari sarà possibile usufruire di un servizio gratuito di accompagnamento alla mostra: martedì-venerdì h 14-20, sabato h 12-20, domenica h 10-18
Info e prenotazioni: estasi@vanitasclub.org +39 02 92965790