Un appuntamento con il futuro, un’immersione in una realt sensoriale diversa da quelle fin’ora conosciute, un viaggio tra passato e presente, disciplina e utopia, attraverso le forme più varie dell’arte che si ricongiungono in una ed una sola, il design. Questo è più o meno quello che ci aspetta il 3 ottobre, dalle 11 alle 19, presso l’istituto museale Plart di via Martucci, dove la fondazione Plart e l’associazione AMACI aderiranno alla Giornata del Contemporaneo. Porte aperte gratuitamente, dunque, per visitare un’importante raccolta di plastiche storiche tra oggetti di design anonimo e d’uso quotidiano, opere di designer e artisti contemporanei, ma, soprattutto, per assistere all’inaugurazione di “Plartonvideo”, rassegna di video curata da Marco Petroni sui talenti più originali del panorama del design nazionale e internazionale. Primo ospite è Fabio Novembre presentato attraverso gli inediti video “Insegna anche a me la libert delle rondini” e “Il fiore di Novembre” realizzati da Michele Bonechi e Marco De Giorgi in occasione delle mostre tenutesi nel 2008 alla Rotonda della Besana durante il Salone del Mobile e nel 2009 alla Triennale di Milano.
Fabio Novembre, architetto e designer di fama mondiale (il primo lavoro di architettura d’interni che gli è stato commissionato è il negozio di Anna Molinari Blumarine ad Hong Kong), rappresenta l’evoluzione naturale del design. Talento unico e sorprendente, piega la materia verso condizioni e qualit inaspettate; il suo lavoro, il suo design, si impone come simbolo di una realt diversa, inquinata positivamente da discipline apparentemente lontane come il cinema, la musica, l’arte contemporanea e la moda, proponendo un modo inaspettato di pensare il progetto oggi. Un progetto, appunto, che parte dalle proprie passioni, dalla propria storia, dalla propria vita, dai propri tic, dai propri respiri; un progetto che è fatto di coraggio e di sogni. Armato del primo, e guidato dai secondi, Novembre si reinventa quotidianamente, mettendosi ogni volta in discussione lavorando apparentemente con l’impossibile.
In “Insegna anche a me la libert delle rondini” e “Il fiore di Novembre”, si esaltano i contenuti visionari del lavoro dell’architetto e designer leccese, il più alto interprete di un design che si stacca dalle formule ermetiche concepite dai “padri” e si fa mobile, accumulando sensi ed emotivit diverse,inglobando le cose del quotidiano ed espandendole, conferendole mobilit ed elasticit , opponendosi drasticamente all’idea di progetto come ricerca di forme pure, alla ricerca quasi spasmodica della soddisfazione del gusto attraverso l’eccesso.
Nella foto, due opere