Artista da esportazione. Christian Leperino si divide tra (la sua) Napoli e Berlino. Con uno stile cupo che ricorda Munch e con la figura umana sempre presente, abbiamo incontrato l’artista in occasione della sua mostra (terminata) nel museo dell’universit Suor Orsola Benincasa di Napoli dove, opere del Sei/Settecento sono intervallate dalle composizioni di Leperino, basate sul tema dello spazio letterario. La sua idea è stata il ripercorrere in maniera contemporanea la realt di un museo.
Hai nuovi progetti esteri?
“Con il gruppo di ricerca Anatomy sto lavorando a un progetto sul corpo e la citt nel museo di anatomia umana a Berlino (la charitè). Simona Chiapparo si occupa della parte teorica, io rappresento la parte operativa, quella creativa. A noi si aggiungeranno direttori di dipartimenti di medicina. Gi recentemente, al museo di anatomia umana a Bologna, abbiamo presentato un’installazione dal titolo Tacticus Intimus, concepita per gli spazi del museo palazzo Poggi”.
Un tema ricorrente delle tue opere è la figura…
“L’interesse del corpo è sempre stato il tema portante della mia ricerca artistica. chiaro che poi l’umano ha tutte le sue ramificazioni, che possono racchiudere l’urbanistica, l’architettura, la medicina, la filosofia”.
Come si interescano le tue origini (napoletane) alle altre culture?
“L’energia, trasmessa dalla nostra citt , credo sia unica al mondo. importante lasciare che il proprio sapere si lasci contaminare da nuovi paesaggi, emotivi o urbanistici. Per quello che concerne la mia ricerca io sono concentrato da anni sulla Germania. Ormai ho adottato Berlino come seconda citt “.
Hai frequentato l’Accademia di belle arti di Napoli. Quanto di quell’esperienza si riversa nella tua arte?
” stato un posto dove c’era un cavalletto su cui dipingere. una questione di convinzione, può essere utile se la si affronta con intelligenza, se si ha la consapevolezza che si ha un posto dove si fa e si può fare ricerca artistica”.
Il tuo concetto di modernit …
” un dovere, per chi crea, non dimenticare la memoria dell’individuo e della collettivit . La memoria ti d la forza. Essere moderni è anche la consapevolezza di capire che prima di noi ci sono stati altri. Questo ti offre la possibilit di affermare le tue idee in maniera più forte, proiettandole in un futuro prossimo. E questo significa essere anticipatori di quello che sar “.
Nella foto in alto, un primo piano di Christian Leperino. In basso, alcune opere esposte al Suor Orsola (scatti di Maria Volpe Prignano)