Una serata tutta dedicata al Carnevale in pieno agosto. Oggi, giovedì 17, dalle 20, sulla piazza di Cosentini, frazione collinare del comune di Montecorice, in Cilento.
“Carneluvaro mio – Cosentini e il Carnevale di una volta”, riprende quello del progetto che da qualche mese l’Associazione Euphòria (guidata da Filomena Chiariello) sta portando avanti per il recupero della manifestazione carnevalesca tradizionale (foto), quella che le generazioni più anziane ancora ricordano.
Si svolgerà una tavola rotonda sul tema con Osvaldo Marrocco, direttore del Museo vivo della Maschkarata di San Mauro Cilento (tra gli organizzatori della manifestazione carnevalesca sammaurese) e Pasquale Martucci, studioso delle tradizioni locali.
Seguirà l’incontro “le nostre fonti”. «Non abbiamo documenti scritti per una storia del Carnevale locale”, spiega Nunzia Di Rienzo, moderatrice della tavola rotonda – Le nostre uniche fonti sono gli anziani che hanno vissuto la festa nella loro gioventù. Il loro contributo è alla base stessa del progetto e desideriamo che i partecipanti sentano dalla loro viva voce i loro racconti e possano interagire con loro, porre loro domande».
Ma la serata non mancherà di riservare sorprese e momenti di divertimento; in particolare, verrà rimessa in scena per l’occasione la Ballata di Zeza, uno dei momenti centrali del Carnevale. Una divertente rappresentazione di un matrimonio ostacolato, i cui protagonisti sono Pulcinella e sua moglie Zeza, la loro figlia Vicenzella e il di lei spasimante Don Nicola.
Partendo dall’idea di Carnevale come capovolgimento dell’ordine delle cose, i personaggi femminili, Zeza e Vicenzella, sono interpretati da attori uomini, mentre sono donne a celarsi dietro la maschera dei personaggi maschili.
Molte delle iniziative che Associazione Euphòria ha in programma sono incentrate sul recupero di tradizioni locali che rischiano di andare perdute con la fine delle generazioni più anziane, nella consapevolezza dell’impoverimento che risulterebbe da questa perdita per la cultura e l’identità del territorio.
Alla base di questo recupero, il confronto costante tra generazioni che si basa sul dialogo (da cui la tecnica preferita dell’intervista libera) e che si trasforma in un arricchimento anche personale per chi lo vive e in un modo per ridare agli anziani una centralità che troppo spesso viene loro negata.
Cilento/ Montecorice celebrates Carnival in the middle of August: how to preserve the identity of folk festivals
An evening all about Carnival in the middle of August. Today, Thursday 17, from 8 p.m., on the square of Cosentini, a hillside village in the municipality of Montecorice, Cilento.
“Carneluvaro mio – Cosentini and the Carnival of Once Upon a Time,” takes up the idea of the project that the Euphòria Association (led by Filomena Chiariello) has been carrying out to recover the traditional carnival event (photo), the one that older generations still remember.
A panel discussion on the topic will be held with Osvaldo Marrocco, director of the Living Museum of Maschkarata in San Mauro Cilento (among the organizers of the Sammaurese carnival event) and Pasquale Martucci, a researcher of local traditions.
The meeting “Our Sources” will follow. “We have no written documents for a history of the local carnival,” explains Nunzia Di Rienzo, moderator of the panel discussion, “Our only sources are the elders who experienced the festival in their youth. Their input is the very basis of the project, and we want participants to hear from their living voices their stories and be able to interact with them, ask them questions.”
But the evening will not fail to provide surprises and moments of fun; in particular, the Ballad of Zeza, one of the central moments of Carnival, will be re-enacted for the occasion. An amusing portrayal of an obstructed marriage, whose protagonists are Pulcinella and his wife Zeza, their daughter Vicenzella and her beau Don Nicola.
Starting from the idea of Carnival as a reversal of the order of things, the female characters, Zeza and Vicenzella, are played by male actors, while it is women who hide behind the mask of the male characters.
Many of the initiatives that Associazione Euphòria has planned focus on the recovery of local traditions that are in danger of being lost with the end of the older generations, in awareness of the impoverishment that would result from this loss to the culture and identity of the area.
The basis of this recovery is the constant confrontation among generations, which is based on dialogue (the preferred technique of the free interview) and which is transformed into an enrichment, even a personal one, for those who experience it and a way to restore to the seniors a centrality that is too often denied to them.
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