Robin Campillo a Napoli, ospite dell’Istituto francese di via Crispi 86. Appuntamento speciale mercoledì 18 aprile alle 19 con il film 120 battements par minute (120 battiti al minuto) nell’ambito della rassegna cinescoperta. Dopo la proiezione, il regista francese (foto), vincitore di ben sei statuette al Premio César 2018 (su 13 nomination), incontrerà il pubblico napoletano con Antonella Di Nocera. Giovedì 19 aprile, alle 20.30, sempre nella sala Dumas, sarà proiettato il suo film precedente, Eastern boys. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Candidato all’ Oscar come miglior film straniero e vincitore del Grand Prix al festival di Cannes 2017, 120 battements par minute narra la storia di Nathan (Arnaud Valois) e Sean (Nahuel Perez Biscayart), nella Parigi dei primi anni Novanta. Quando l’Aids miete vittime da quasi dieci anni. Gli attivisti di Act up-Paris, organizzazione internazionale che promuove la lotta contro l’Aids, moltiplicano le azioni contro l’indifferenza generale. Un gruppo di attivisti irrompe in una conferenza sull’Aids, lancia sangue finto sui partecipanti e ammanetta il relatore.
Il giorno successivo, durante la riunione del gruppo, il nuovo membro Nathan, uno dei pochi che ha evitato il contagio, viene colpito dalla vitalità di Sean, un ragazzo che sta impegnando le sue ultime energie per le battaglie dell’associazione. Tra i due si instaurerà una relazione sempre più appassionata, nonostante i caratteri e le esperienze differenti.
Un film contro l’immobilismo che mostra anche la conoscenza di Campillo della lotta politica, militante lui stesso di Act up. Un lavoro cinematografico pieno di dolore, ma anche di vita : «Ho voluto raccontare questa storia perché sentivo che non era stato ancora fatto e occorreva farlo in un modo che ottenesse la massima visibilità, andando al di là della nostalgia».