Futuro Remoto nasce nel 1987 ed è la prima manifestazione europea di diffusione della cultura scientifica e tecnologica. Il primo festival della scienza in Italia nato a Napoli 32 anni fa.
Oggi si parla di quinta rivoluzione industriale che porterà l’uomo e il robot a lavorare fianco a fianco. In questi scenari futuri, l’uomo e il robot lavoreranno assieme attraverso la sinergia tra le capacità cognitive e il mondo dell’Internet of things. Futuro Remoto 2019 (dedicato al tema essere 4.0) esplora questa affascinante dimensione con grandi mostre, laboratori, eventi, incontri e spettacoli.
Il programma sarà incentrato sull’analisi dell’evoluzione dell’industria attuale, basata sull’utilizzo e sul continuo sviluppo di nuove tecnologie, che renderanno sempre più fluido il confine tra mondo virtuale e mondo fisico, impegnando l’essere umano a ripensare il proprio ruolo e imponendo una collaborazione sempre più profonda e sempre più consapevole con l’intelligenza artificiale e con i robot.
L’evento inaugurale della 33° edizione di Futuro Remoto si terrà nella Sala Newton di Città della Scienza giovedì 21 novembre alle ore 9:30 con la conferenza spettacolo sulla lotta ai cambiamenti climatici dal titolo “Biorifugi: la nostra cassaforte per salvare il tesoro della biodiversità”, a cura di Francesco Petretti, biologo, ornitologo, docente universitario, autore di numerosi documentari naturalistici.
La conferenza sarà accompagnata dalla musica coinvolgente di Capone & BungtBangt, pionieri dell’eco musica mondiale, che con i loro strumenti originali, dalla scopa elettrica allo scatolophone, daranno vita ad un concerto di junk music. L’evento sarà aperto dalla suggestiva performance ad opera della start-up Fall in led, che darà avvio alla manifestazione in un gioco incrociato di luci, colori e musica, a seconda delle diverse aree tematiche di Futuro Remoto. La sala Newton di Città della Scienza si accenderà per offrire un’esperienza nuova nella scienza anche attraverso la musica e i colori.
Fare spettacolo divulgando la scienza è possibile, ne è prova “DNA”, il nuovo progetto musicale di divulgazione scientifica che andrà in scena sabato 23 novembre alle 18 nella sala Newton di Città della Scienza. DNA, lo spettacolo che fa suonare la scienza nasce dall’incontro di AIRC, la Fondazione per la Ricerca sul cancro con i Deproducers, gli artisti Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci e Riccardo Sinigallia, con la preziosa collaborazione del filosofo e frontman d’eccezione Telmo Pievani.
Ci sarà anche Gérard Albert Mourou, fisico francese e vincitore del Premio Nobel per la fisica del 2018. Mourou è stato premiato insieme a Donna Strickland ed Arthur Ashkin, per le “invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser”.
I recenti e prestigiosi traguardi raggiunti nel campo dell’ottica e della percezione sono anche merito delle scoperte del Premio Nobel Mourou. Scoperte che sono tra i principali studi di Leonardo da Vinci, affascinato dallo studio dell’ottica e dal sistema nervoso, attraverso cui intendeva comprendere il funzionamento degli organi sensoriali.
La vista, proprio da Leonardo Da Vinci, fu collocata al vertice della scala gerarchica dei cinque sensi, perché è lo strumento principale per capire i meccanismi della natura circostante. Delle prime idee elaborate, degli approfondimenti e delle scoperte raggiunte nel campo dell’ottica e della percezione si parlerà nella conferenza spettacolo del Premio Nobel Gérard Albert Mourou, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra passato, presente e futuro.

Futuro Remoto| ilmondodoisuk.com
Qui sopra, la mano robotica che sarà a Futuro Remoto. In alto, il Premio Nobel per la fisica Gérard Alberto Mourou

Il francese Premio Nobel ha coinventato la tecnica Chirped pulse amplification, che è stata utilizzata per creare impulsi laser ultracorti ad altissima intensità. All’intervento di Gérard Albert Mourou sarà accompagnato l’omaggio a Leonardo da Vinci de Le Nuvole – Teatro, Arte, Scienza, nell’ambito del ciclo «Mondo Macchina e Mondo vivente. Omaggio a Leonardo» organizzato dall’Institut français Italia.
A Futuro Remoto anche l’arte è 4.0. Arte e Scienza sono due culture allo specchio che si riflettono, si rinforzano e si celebrano a vicenda. Nel Villaggio della Scienza e nella mostra interattiva Essere 4.0 Expo sarà possibile vivere l’arte attraverso suggestive installazioni artistiche e mostre fotografiche, come “Trasmutazioni elementi in connessione” a cura del fotografo e ricercatore CNR (ISMAR) Mauro Caccavale e di Michela Alfè, artista e ricercatrice dell’Istituto di Ricerche sulla Combustione (IRC-CNR).
Poi ancora “Memoria solis”, un’installazione musicale adattiva ecosostenibile che interpreta la luce del sole per trasformarla in musica. L’evoluzione lenta della luce è correlata alla trasfigurazione dei suoni e all’emergenza di frammenti di poesia, carichi di memoria e suggestioni.
L’opera, realizzata dalla musicista e scrittrice Imma Battista e dalla compositrice Silvia Lanzalone con la partecipazione della cantante Eleonora Claps e dell’architetto Emanuela Mentuccia, è stata prodotta nel 2018 per la Terza Biennale di Arte Contemporanea di Salerno “Carta Bianca” in collaborazione con il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, il CRM-Centro Ricerche Musicali di Roma e Sigma Engineering s.r.l., ed ha ricevuto il “Premio Città della Scienza”, dedicato alle opere che uniscono creatività artistica e avanzamento tecnologico.
Saranno presentati brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia costruita ad hoc, che avrà il potere di trasformare una conferenza scientifica in un’esperienza appassionante e immersiva alla portata di tutti.
©Riproduzione riservata 
Ingresso gratuito
Per saperne di più
www.cittadellascienza.it/futuroremoto

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