Scrittrici di teatro. Napoli ne ebbe una celebre in vita, nel Novecento, e inspiegabilmente dimenticata dopo la morte. Emilia Vaglio, che firmava i propri lavori con lo pseudonimo Paola Riccora, all’inizio in versione maschile (Paolo Riccora). A lei la casa editrice ilmondodisuk ha dedicato la prima vera biografia scritta da una sua diretta discendente Mariagiovanna Grifi, dottore di ricerca in storia dello spettacolo che vive a Firenze (Chiamatemi Paola Riccora, 2016)
Dopo la pubblicazione del testo, l’attore e regista napoletano Vincenzo De Caro, trapiantato da anni nel capoluogo toscano, ha dato vita a un progetto triennale al Teatro Le Laudi sulle commedie di Paola Riccora. Dopo “Fine mese”, ha messo in scena, nel febbraio di quest’anno , con una compagnia di giovani interpreti partenopei, “Sono stato io, io Giovannino”, una rielaborazione della commedia che l’autrice partenopea, negli anni 30, scrisse per Eduardo De Filippo, su sua esplicita richiesta.
Di questa parlerà Giuseppina Scognamiglio nella due giorni intitolata, appunto, Scrittrici di teatro (dal ‘500 ai nostri giorni, nel panorama italiano e internazionale), promossa dall’Ateneo federiciano e dall’Università di Firenze, martedì 13 e mercoledì 14 maggio, a partire dalle 10, nella sala dei convegni del Palazzo degli Uffici (primo giorno) e nelll’aula Pessina dell’edificio centrale (secondo giorno).
Un filo rosso unisce autrici diverse per tempi, formazione e contesti. Elemento che verranno messi a fuoco da docenti universitari e giovani studiosi in dialogo con importanti personalità dell’attuale panorama teatrale e cinematografico come Cristina Comencini (Cinema, letteratura, teatro: drammaturgia a confronto) e Maurizio de Giovanni (Dal romanzo al palcoscenico).
Introdurranno i lavori del convegno Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Arturo De Vivo, prorettore dell’Università federiciana, Edoardo Massimilla, direttore del dipartimento di Studi Umanistici della Federico II e Anna Nazzoli, direttore del dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze.
L’iniziativa punta a far emergere le donne che con la loro produzione teatrale hanno attraversato i secoli tracciando sentieri significativi, spesso poco noti al pubblico.
Tra gli altri interventi previsti, quelli di Matteo Palumbo (Il teatro di Emma Dante: ‘Bestie in scena’), Beatrice Alfonzetti (Autobiografie teatrali al femminile. Franca Valeri, Franca Rame), Pasquale Sabbatino (‘Il vento passa’. Il «dramma-poema» di Anna Maria Ortese), Assunta De Crescenzo (L’ossimorica realtà dell’agone: ‘La serata a Colono’ di Elsa Morante).
Nelle sessioni, presiedute da Franco Contorbia, Andrea Mazzucchi e Simone Magherini, si svolgerà anche un dibattito con gli studenti dell’Ateneo e con gli specializzandi del Master di II livello in Drammaturgia e cinematografia. Un’occasione per ripensare la nostra tradizione drammaturgica e riflettere sul fondamentale contributo femminile.
Nella foto, Emilia Vaglio (o Paola Riccora) con i fratelli De Filippo (l’immagine è stata gentilmente concessa dall’archivio Capriolo)