Una serata calda. Non solo per effetti atmosferici. Accompagnata dalle parole intrise di passione civile dell’avvocato Gerardo Marotta, fondatore dell’istituto italiano per gli studi filosofici, nell’antica sala del refettorio, al convento di San Domenico Maggiore (magnificamente restaurato), la bellezza dell’arte, in versione tecnologica, ha acceso l’orgoglio napoletano. Per il secondo ciclo della mostra impossibile, dedicata ai capolavori di Leonardo, Raffaello e Caravaggio, trasferiti dai musei più disparati in unico luogo, a distanza ravvicinatissima. Dopo il trionfo della prima, promossa dal pubblico con ottantamila presenze in sette mesi circa (da dicembre a giugno), ieri taglio di nastro per il nuovo progetto di Renato Parascandolo, realizzato con la Rai questa volta ecco i “Capolavori in dettaglio”, proposti su un maxischermo in alta definizione, “vivisezionati” dallo sguardo degli spettatori che, nel corso di venti incontri con giovani storici dell’arte (il calendario è ancora da definire), potranno “assaporare” i dipinti, percorrendoli visivamente attraverso le suggestioni dei particolari.
Cos "La dama dell’ermellino ” (realizzato dopo il 1488 e raffigurante Cecilia Gallerani, giovane amante di Ludovico il Moro, e che si trova attualmente in Carcovia, nel Castesso del Wawel) emerge in tutta la sua forza pittorica, non solo nel volto della donna, ma anche nella vivacit  del bellissimo e spietato predatore che appare, invece, addomesticato e mansueto come un furetto tra le morbide braccia femminili.
Ed è proprio Leonardo la superstar dell’esposizione, non solo come artista ma anche come genio della scienza “cinque macchine” attirano all’ingresso dell’esposizione l’occhio dei visitatori, progetti ricostruiti con puntualit  dall’utopia dei disegni leonardiani.
Il focus su di lui si realizza anche con la proiezione dell’Ultima cena, gemma del Rinascimento italiano, (con la possibilit  di visualizzarne ogni sfumatura) e con la presenza (nel refettorio) della tavolaSalvator Mundi, Cristo che con la mano destra benedice e nella sinistra regge un globo trasparente, dimenticata e ritrovata nelle cantine della chiesa di San Domenico Maggiore, nonch l’abito di damasco della Regina Isabella d’Aragona il cui volto pare abbia ispirato la Monna Lisa. Il primo piano sul maestro toscano continuer  al Museo Capodimonte con l’esposizione di opere a lui ispirate.
Le mostre impossibili di Napoli sono frutto di un lavoro di squadra che vede insieme il polo museale, il centro di produzione della Rai di Napoli, l’istituto di Marotta, il Comune e l’associazione Pietrasanta (che investe sulla valorizzazione dei beni culturali), trasformando il Convento in fabbrica della cultura digitale e luogo dell’emozioni, tra reading teatrali, conferenze e presentazioni di libri, stella polare dell’estate a Napoli, nel budget dei 300mila assegnati all’assessorato alla cultura.
Il Convento di San Domenico Maggiore (aperto fino alle 22) diventa cos un altro baluardo napoletano d’intelligenza, pensiero e lungimiranza contro «gli eredi dei luridi capobriganti» che annullarono la rivolta intellettuale in un bagno di sangue, nel 1799 e , attraverso il re borbone s’impossessarono dei posti/chiave del potere. Piccoli borghesi, affamati di ricchezza, che, senza governare il paese, lo spingono nel baratro, finanziando gli f 35 e togliendo ossigeno alla cultura. Parola di Marotta. «Avevamo costruito un’unit  culturale europea (attraverso le scuole filosofiche ndr) , quando se ne sono accorti ci hanno fermati, tagliando i fondi». Tuttavia Napoli non si d  per vinta. E, salvando la biblioteca dell’istituto per gli studi filosofici, si difender  dall’omologazione incessante, tutelando la libert  di pensare. Missione possibile (di pace) che passa anche attraverso le mostre impossibili.

Una mostra impossibile
Capolavori in dettaglio
Leonardo, Raffaello, Caravaggio
Fino al 22 ottobre 2014
Convento di san Domenico Maggiore
Tutti i giorni, dalle 10 alle 22 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Focus su Leonardo
Museo di Capodimonte
Dalle 14 alle 19.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Appuntamento con Moscato
Il 24 luglio, nel Convento di san Domenico Maggiore, vico San Domenico 18, Enzo Moscato
legge “Cagliuso” di Giambattista Basile e “Spiritilli” di Enzo Moscato, ore 21, ingresso libero.

Per saperne di più

www.polopietrasanta.it/unamostraimpossibile/

Nelle foto, in alto, Marotta taglia il nastro della mostra con Raffaele Iovine, presidente Fondazione Pietrasanta, l’assessore comunale alla cultura, Daniele e Renato Parascandolo, ideatore delle Mostre impossibili. In basso, le macchine di Leonardo e l’ultima cena proiettata su maxischermo, durante la presentazione del progetto

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