di questi giorni la notizia che la terza commissione consiliare della regione Campania ha approvato all’unanimit la legge quadro per la promozione, il sostegno e lo sviluppo della cooperazione locale. La notizia conforta, visto che l’ultimo riferimento normativo in materia risale al 1977, e quindi ad un contesto socio-economico obsoleto. Ora la palla passa nelle mani del Consiglio. Ad attendere trepidanti, Agci Campania, Confcooperative Campania e Legacoop Campania, (A.C.I. Campania) le tre associazioni di categoria del mondo cooperativo nostrano.
Diverse per storia, hanno unito le forze, e non solo da noi, per rinforzare il loro ruolo politico-sindacale, ora più che mai influente. La cooperazione, infatti, festeggia in questo 2012, il suo ruolo nevralgico nell’economia nazionale. Dagli anni Settanta a oggi, la risposta mutualistica ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza, e l’A.C.I., seppure dopo anni di proverbiali dissidi, oggi rappresenta il 90 per cento della cooperazione. Con più di 12 milioni di soci, 1 milione e 300 mila addetti, il mondo delle imprese aderenti all’Alleanza produce un fatturato globale di circa 140 miliardi di euro. Un vero e proprio successo.
Dopo i festeggiamenti nazionali a Roma, la festa trasloca a Napoli. L’A.C.I. Campania ha organizzato una mattinata di dibattiti e riflessioni sul futuro della cooperazione locale, specie all’indomani di un ritrovato dialogo con le istituzioni, adesso un po’ meno sorde alle esigenze delle cooperative. Hanno gi dato la loro adesione, il presidente Caldoro, gli assessori Severino Nappi, Sergio Vetrella, Pasquale Sommese, il presidente della VIII commissione consiliare Pietro Foglia, il capogruppo PD regione Campania Giuseppe Russo, il direttore generale per le piccole e medie imprese e gli enti cooperativi presso il ministero dello Sviluppo economico Gianluca, Maria Esposito. Quali saranno i risvolti di questa mattinata ancora non lo sappiamo.
Sappiamo, però, che chi le cooperative le rappresenta, e non solo in Campania, nutre delle aspettative precise e legittime.
Carlo Mitra, vice presidente vicario nazionale di Confcooperativee da due anni commissario dell’associazione in Campania, ha le idee chiare” La Campania è una regione cooperativa, con un tessuto di 10.000 cooperative e oltre 85.000 occupati. Intorno c’è un Mezzogiorno che soffre e che in questi anni ha pagato pesante la sua dipendenza dalla spesa nazionale e comunitaria. In qualit di dirigente di un’associazione di rappresentanza mi sento di dire che questa forma di assistenzialismo è nociva, e che la sfida maggiore è imboccare la strada dell’autonomia e dello sviluppo. Con questa giornata pensata per la cooperazione, intendiamo, come A.C.I., inaugurare una stagione di relazioni, di considerazione. Questa sordit atavica è un paradosso. La Campania registra una presenza massiccia di cooperative. Ogni giorno ci contattano giovani volenterosi che desiderano mettersi in gioco, lavorando sul territorio.
Vogliamo che la politica e le forze sociali riconoscano la forza della cooperazione, cos come avviene nelle altre regioni del Paese. In un futuro prossimo ci aspettiamo l’approvazione definitiva della legge quadro per la cooperazione, e subito dopo una manovra ad hoc per le cooperative sociali. Sapete che la Campania è l’unica regione a non aver recepito la 381 del 1992? Sembra una banalit , ma è un grosso gap, che priva tutte le coop sociali di un Albo per l’assegnazione degli appalti. Ci aspettiamo di poter fare solo il nostro lavoro, ecco tutto.”
La giornata della cooperazione campana è prevista per il 6 novembre 2012, ore 10.00, Centro Congressi Tiempo, Centro Direzionale, isola E5
Per saperne di più
www.confcooperative.campania.it
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