Era una giornata davvero piena di cose da fare quando, quella mattina di ottobre, tra i piatti da lavare e gli zainetti da preparare, buttando l’occhio sulla chat di Facebook, mi si illumina la casella dei messaggi.
Vodisca Teatro ti ha inviato un messaggio.

Vodisca Teatro? Il nome non mi è nuovo.
Da circa 4 mesi ormai la mia sudatissima e volutissima Libreria indipendente, Pagina 8, aveva chiuso i battenti, e avevo cancellato ogni cosa contatti, pagina facebook, indirizzo email. Era ormai quasi impossibile individuare in me, e nel mio profilo nel social network quel che rimaneva del mio più grande sogno.
Vivo a Napoli, sono una giovane madre, laureata in sociologia, con l’ambizione e il desiderio di lavorare nel mondo della cultura. Mai sentito tante discriminanti tutte insieme. E fu cos che, per incombenze familiari propri della impossibilit  in alcuni casi di far conciliare i tempi tra casa e lavoro, figli e carriera, diffidenze culturali e nessuno aiuto economico, la mia avventura imprenditoriale nel mondo della cultura napoletana volge al termine nel giro di sei mesi.

Ma, un momento. C’è qualcuno che aveva osservato il mio lavoro.
La lettura di quell’email fu istantanea. E ripetuta.

Mi chiamo Rosario Esposito La Rossa. Abbiamo apprezzato il tuo lavoro con la libreria Pagina 8 e ci dispiace per come è finita.
Ma pensiamo che tu sia la persona giusta per noi, per il nostro progetto.
Ma che pazzia è mai questa? Chiedere a una persona che ha appena chiuso una libreria di aiutarli ad aprirne un’altra? Ma chi è poi Rosario Esposito La Rossa?

Evidentemente tutti conoscevano questo giovane venticinquenne di Scampia e la sua compagna Maddalena Stornaiuolo, attrice di Teatro e fedele braccio destro come solo una gran donna sa fare. Tutti tranne me.

Bastò una semplice scorsa sui siti di giornali, associazioni e movimenti sociali per scoprire che Rosario e Maddalena avevano ereditato una Casa Editrice, la Marotta&Cafiero, da Posillipo l’avevano trasferita a Scampia e l’avevano fatta risorgere.
Che Rosario è un parente di una vittima innocente di camorra, che è uno scrittore, mister di calcio per i ragazzi di Scampia, un “agitatore sociale”.
Il nostro primo incontro è stato schietto, netto.

Non posso investire soldi e tanto tempo, dissi subito, ho due figli piccoli a cui badare e un’esperienza fallimentare alle spalle. Ho grossi limiti.
Tutti noi abbiamo dei limiti, fu la sua risposta.

Da quell’incontro sono passati alcuni mesi mesi. Nel meraviglioso Teatro Bellini di Napoli, uno dei più prestigiosi d’Europa, grazie alla generosa lungimiranza dei fratelli Russo, abbiamo aperto la nostra Marotta&Cafiero Store libreria indipendente con case editrici indipendenti, scritte sui muri, origami appesi ai soffitti, tappeti giganti a terra.
Da quell’incontro nella nostra libreria sono passate centinaia di persone, sono state fatte circa 60 presentazioni, venduti tantissimi libri, incrociate altrettante storie.
Da quella mattinata autunnale in cui io e i miei limiti abbiamo detto s al folle progetto di Rosario e Maddalena, sono stata la direttrice di una realt  culturale che a Napoli non ha eguali e che aspira a essere un punto di riferimento per la nostra citt .

Nella foto, l’interno del Marotta&Cafiero store nel foyer del teatro Bellini

*gi  responsabile dello store Marotta&Cafiero al teatro Bellini

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