Pirandello alla Galleria Borbonica di Napoli. Sabato 5 marzo con lo spettacolo “Cose dell’altro mondo”, un omaggio all’autore, in particolare al suo “I giganti della montagna”. Lo spettacolo, che avr una doppia replica alle 19.30 e alle 21.30 come anticipa il fondatore de “Il Demiurgo” (un gruppo di attori specializzati nella valorizzazione dei siti culturali attraverso la narrazione teatrale) che lo promuove, Franco Nappi, «è una critica alla manipolazione che il potere attua sulla cultura e sulla societ e presenta al pubblico la rappresentazione di due diversi modelli di vita quello di coloro che hanno scelto di vivere nell’allucinazione del sogno e quello di chi continua per la sua strada, a dispetto della realt avversa».
La chiave narrativa è rappresentata dalle disavventure di due gruppi diversi di personaggi, uno formato da una compagnia di attori e l’altro formato da personaggi un po’ stravaganti, i cosiddetti “scalognati”, che vivono in un mondo molto particolare, quasi da rifugiati.
«Gli scalognati – anticipa la regista, Lilith Petillo – hanno una visione dell’arte e del teatro completamente opposta a quella della compagnia di attori, una visione intransitiva dell’arte e del teatro, di chi l’arte la vuole tenere nel suo piccolo mondo perch sa che all’esterno non verr mai capita, mentre la compagnia di attori sente l’esigenza di comunicare al pubblico la propria arte e fare in modo che possa essere capita e accettata.
Una missione che lo spettacolo mostrer essere decisamente ardua perch entrambi i gruppi verranno schiacciati quasi da quei giganti che Pirandello chiamava “I giganti della montagna”, e che, nella metafora teatrale, rappresentano il potere che schiaccia l’arte per confinarla in una nicchia riservata a pochi eletti.E’ una fiaba un po’ misteriosa che racconta il rapporto tra potere e cultura».
Lo spettacolo, costruito in una chiave originale e leggera, alterna tre diversi registri, drammatico, comico e poetico, inserendoli in una dimensione di leggerezza e delicatezza che caratterizza l’allestimento scenografico realizzato ad hoc per lo scenario del sottosuolo della Galleria borbonica. Scenario culturale suggestivo dove lo spettatore non può non emozionarsi.
La Galleria, con accesso da vico del grottone 4, offre un “percorso standard”, che consente di passeggiare all’interno della Galleria, nei settori del ricovero bellico e nelle cisterne dell’acquedotto, un “percorso avventura” che consente di ammirare pregevoli cisterne del ‘500 e del ‘600 e di navigare su una zattera all’interno di una galleria della metropolitana abbandonata e invasa dall’acqua, e un “percorso speleo” che consente di addentrarsi, dotati di tute, caschi e luci, nei cunicoli e nelle cisterne dell’acquedotto alla ricerca di simboli realizzati nel tufo e di volare con una teleferica all’interno di un’enorme cisterna seicentesca. Un percorso speciale è quello della “Via delle Memorie”, un viaggio suggestivo nelle cave e nelle cisterne del Palazzo Serra di Cassano. Tutti i percorsi sono stati preparati garantendo standard di sicurezza elevati.
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Nella foto, uno scorcio della galleria