ComeDi, giornata Mondiale della Commedia dell’Arte è il 25 febbraio. E ha un valore simbolico per chi lavora nel mondo dello spettacolo e per chi ama il teatro. Capitale mondiale per i festeggiamenti di quest’anno è Sidney.
Il 24, 25 e 26 febbraio a Napoli, l’Associazione Extravagantes ha organizzato un ciclo di conferenze, workshop e la serata di sabato il Gala al teatro di Corte di Palazzo Reale.
Napoli, capitale mondiale della cultura da secoli, ovviamente anche del teatro, va ritenuta culla dell’arte di improvvisare. In età latina, Napoli inventa il teatro con Pulcinella, simbolo di fame, povertà, autoironia. Con lui in scena il popolo e non dei e eroi.
Scriveva Goethe: «Basta girare per le strade e aprire gli occhi per vedere spettacoli inimitabili. Sul molo, uno dei punti più rumorosi della città, vidi ieri un Pulcinella: in piedi su di un assito, era intento a litigare con una scimmia, mentre su un balcone sovrastante una gran bella figliuola faceva offerta delle sue grazie. Raffigurato da Gérard Dou, un quadro del genere avrebbe potuto mandare in visibilio contemporanei e posteri».
Mark Twain nel 1868: «Alle sei della sera, sulla riviera di Chiaja si svolge la passeggiata in carrozza. Per due ore si può assistere al passaggio della processione più variopinta e promiscua che occhi umani abbiano mai visto e contemplato. E’una città “infestata” da principi, privi di principato, che abitano “a sette rampe di scala”, patiscono la fame, ma hanno la carrozza.
A Chiaja sono presenti tutti: «Impiegati, meccanici, modiste e prostitute saltano la cena e sprecano i loro soldi per una passeggiata; i rifiuti della città si stipano su un carretto sgangherato tirato da un asino poco più grosso di un cane, ed anche loro vanno a Chiaja. Per due ore il nobile e il ricco, il plebeo e il povero trottano l’uno accanto all’altro, poi tutti se ne tornano a casa soddisfatti, felici, coperti di gloria».
Nel 500 la città boccheggia in una povertà drammatica, nei quattro rioni più popolosi sorgono orfanotrofi che raccolgono e salvano centinaia di piccoli poveri infelici, figli della strada che alimenta disperazione, delinquenza e prostituzione. Si trasformano, nella prima metà del Seicento, in vere e proprie scuole di musica per compositori strumentisti e canto per i giovani castrati, lavoro sicuro in risposta alla richiesta di regnanti e nobili in Europa. Tra questi Carlo Broschi detto Farinelli.
Caravaggio la ritrae in “Le sette opere di Misericordia” portando alla ribalta le doti che la rendono vivibile. Il popolo è dotato di protagonismo esuberante indomito. Napoli, città d’avanguardia nello spettacolo, nelle arti, in sociologia, viene scelta come palco mondiale da Marinetti per il suo Manifesto Futurista nel 1909. Da Napoli parte l’invito alla parità tra i due sessi con la libertà di abortire e divorziare, il voto alle donne, ossia il diritto allo studio ad una propria identità culturale. E’ la città di Basile, Petito, Viviani, Scarpetta, Eduardo, Totò, Troise, Cabarinieri.
In foto, Ferruccio Soleri
Partito ieri il calendario degli eventi, continua oggi e domani:
sabato 25
Sala Assoli 9:30 – 14:30 – “La Nuova Commedia Dell’Arte” con Claudia Contin Arlecchino e Ferruccio Meris
Sancarluccio 10:00 – 13:00 Convegno – “Attrici e Meretrici” con. Dario Migliardi15:30 – 19:30- “La commedia dell’arte Ieri Oggi e Domani” con Carlo Boso
Teatrino di Corte
21:00 – Serata di Gala Interverranno: Ferruccio Soleri, Carlo Boso, Claudia Contin , Arlecchino, Ferruccio Merisi.
sfilata in costume a cura di Maria Pennacchio
conducono Gianmarco Cesario e Floriana D’Ammora
domenica 26
Sala Assoli
9:30 – 14:30 “La Nuova Commedia Dell’Arte” con i Maestri Claudia Contin Arlecchino e Ferruccio Merisi
15:30 – 19:30 “La commedia dell’arte Ieri Oggi e Domani” con Carlo Boso