Il Premio Napoli ha festeggiato la Cronopio per i suoi primi vent’anni di attivit . A Palazzo reale, sede della fondazione, la piccola casa editrice napoletana, attraverso le voci dei soci fondatori e dei componenti del folto collettivo che la gestisce tra cui Maurizio Zanardi, Gianfranco Borrelli, Sandro Dionisio, Roberto Esposito, Rino Genovese – ha parlato di s in una sala gremita.

Un laboratorio in fieri, capace di dialogare con l’attualit , di proiettarsi in un orizzonte che muta giorno per giorno e di attingere alla realt  contingente sfide sempre nuove. Con l’impegno civile e l’onest  intellettuale degli esordi. In vent’anni di lavoro serio, la Cronopio ha pubblicato quasi duecento libri, aprendo spiragli e offrendo ad autori italiani ed europei soprattutto francesi- uno spazio per sperimentare linguaggi, per articolare nuovi modi di pensare, al di fuori delle logiche accademiche, dei giochi politici, delle omologazioni del mercato editoriale. Un’impresa possibile all’interno di un collettivo che ha la sua ragion d’essere nella dialettica delle opinioni e delle istanze, nella creazioni di legami inter-individuali, che producono reciproci arricchimenti. Filosofia, politica, letteratura e arte nelle collane della Cronopio.

Un enorme spazio di manovra per una casa editrice che si rivolge “non ad un pubblico di massa, ma ad un pubblico di spiriti inquieti che vuole riflessioni difficili su questioni scottanti”- come spiega l’editore Maurizio Zanardi. Un pubblico in continuo aumento, data la qualit  del catalogo, che ha in preparazione i nuovi lavori di Alain Badiou, Jen-Luc Nancy, Peter Weiss, per citare solo qualche nome. Niente male per una realt  editoriale che si autofinanzia.

“Ciò può costituire tanto un elemento di fragilit  quanto di forza: noi siamo assolutamente liberi e il nostro obiettivo è rimanere fedeli a questa grande libert ” chiarisce Zanardi. Libert  che ha significato anche isolamento, ma fertile e proficuo. Di grande successo, con numerose copie vendute, La comunit  operosa di Jean-Luc Nancy, e Utopie Eterotopie di Michel Foucault.

Un assaggio è stato offerto al pubblico presente in sala: brani da Foucault, Blanchot, Badiou, Bachmann e Weiss sono stati letti da Giovanna Giuliani . Significativi e significanti per addentrarsi in una realt  editoriale che da Napoli guarda all’Europa, precorrendo i tempi come testimonia il libro Le lingue di Napoli del ’95, che avanzava ante diem delle critiche al bassolinismo. Hanno partecipato al reading i poeti Tommaso Ottonieri e Luigi Trucillo. Non è mancato il teatro con la proiezione del video di Rossella Ragazzi “Antonio Neiwiller- L’altro sguardo”. Per omaggiare la memoria di un regista che, come la Cronopio, ha operato al di fuori dei canoni tradizionali.

Nelle foto, alcuni momenti della serata

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