“La strada per raggiungere la Città  degli Smeraldi è pavimentata di mattoni gialli, così non puoi sbagliare; quando arriverai dal mago non aver paura di lui ma raccontagli la tua storia”. Matteo Fraterno è il mago che con la sua poetica dell’ “abitare in arte” vivifica il luogo in cui sosta per mesi, ne libera gli ambienti e con amici artisti crea un sito aperto alle fusioni culturali, il Palazzo delle Sperimentazioni, Corso Vittorio Emanuele 341. Sulla facciata dello storico edificio vi è l’annuncio in greco, tramite l’installazione di un grande striscione, della parola Polite=Vendesi, espressione di una insolita metodologia di mediazione economica: l’arte coniugabile con la vendita di un immobile, un luogo dove “la vita si svolge sul filo dell’affettività “.

Varcata la soglia l’atmosfera è surreale: il palazzo custodisce al suo interno i solchi profondi del passaggio del tempo sul luogo, una sorta di edificio-rudere che si anima dell’arte che abita il posto. Nell’androne i megafoni diffondono l’installazione sonora di Zafos Xagoraris con voci dell’odierno mercato ateniese incrociate al suono del Bouzouki, antico strumento di tradizione ellenica. Al primo piano la casa (gi  “venduta” al grafico Bergamene) si avvale dell’opera di maestranze napoletane, omaggio di Matteo Fraterno al lavoro artigianale, il cui contributo è decisivo ai fini di una giusta restituzione iconografica dell’opera d’arte. Al secondo piano le fotografie di Sas  Giusto documentano il periodo di permanenza dell’artista nel palazzo; fanno da cornice video e installazioni. Il terzo è il piano dedicato alle performance di Cesare Pietroiusti e Mary Zygouri, entrambe video-documentate dal film maker Davide Barletti.

Il quarto piano, la galleria, è il regno di Fraterno, dove i suoi lavori sono il mirabile sunto della sua appartenenza ad una “mediterraneit  filtrata” da contaminazioni culturali eterogenee. I 100 disegni ad acquerello raccontano la storia, ispirata al poema “Adelfikos” dell’omonimo artista, di una gravidanza senza frutti. E’ maternit  e paternit  insieme, in un incommensurabile desiderio di amore e vita. Al quinto piano vi è l’atelier di Martin Kaltner, artista viennese che dipinge alternativamente a lume di candela e alla luce del sole tre tele che interpretano le fotografie di Fabio Donato, Danilo Donzelli e Domenico Fraterno, raffiguranti il Palazzo delle Sperimentazioni

Nelle foto, alcune opere in mostra

La mostra è aperta al pubblico fino all’11 luglio 2010

dal luned al sabato; dalle18. 30 alle 22.30

Per ulteriori informazioni:
info@em-arts.org
www.em-arts.org

info@fondazionemorra.org
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