Finalmente rivedranno la luce tante opere d’arte. Per spargere scintille di bellezza negli occhi dei visitatori dopo essere stati stipati a lungo in sotterranei polverosi. Rieccoli emergere dall’oblio per l’evento Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere che sarà presentato in anteprima alla stampa venerdì 21 dicembre e poi inaugurata nel pomeriggio (dalle 17 alle 21). Visibili fino al 15 maggio 2019.
Oggetti di ogni tipo, importanti, con attribuzione incerta, in condizioni conservative precarie. Tra queste vi sono, ad esempio, la collezione di oggetti esotici del Capitano James Cook donati da Lord Hamilton a Ferdinando IV di Borbone e i numerosi serviti da tavola in porcellana di Meissen, di Berlino, della Manifattura Richard Ginori, impossibili da esporre per la loro vastità, che testimoniano la necessità della corte sabauda, a ridosso dell’Unità d’Italia, di dotare le nuove residenze e sedi della corte in Italia di adeguati corredi da tavola.
Nella mostra saranno proposte 220 pezzi, tra dipinti, statue, arazzi, porcellane, armi, e oggetti di arti decorative provenienti unicamente dal Palazzotto, Deposito 131, Deposito 85, Farnesiano e GDS (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe) – per raccontarne il ruolo e la storia tra scelte imposte dai dettami del gusto, dalla natura della collezione del museo o dallo stato conservativo delle opere.
Dai depositi è stata anche ricostruita la collezione di oggetti rari di provenienza Farnese attualmente nella Wunderkammer del Museo e la collezione del cardinale Stefano Borgia suddivisa in tre sezioni – il Museo Sacro, l’Arabo Cufico e l’Indico – dopo lunghissimi lavori di ricognizione sull’antico inventario.
Per saperne di più
http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/