Dostoevskij di inquietudine se ne intendeva davvero. I sentimenti umani per il grande autore russo erano un libro aperto e si palesavano in tutte le sue sfumature nei suoi romanzi affollati di personaggi. Eppure il dolore non era per lui che il controcanto della gioia. «Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! – Guardate piuttosto come ride».
Nel riso, la verità anche in letteratura. E il ciclo napoletano dedicato ai “percorsi della creatività” le dedica una interessante escursione: una riflessione sui modi in cui gli scrittori sono capaci di affrontare con piglio tutt’altro che serioso tematiche e argomenti cruciali della nostra esistenza.
Nel corso del tempo, del resto, non sono pochi né letterariamente minoritari gli autori che hanno preferito affidarsi a un registro satirico o umoristico per meglio articolare le proprie tesi. La storia stessa della grande letteratura conferma la funzione e il ruolo di testi in tal senso indimenticabili.
Se la letteratura è tutta da ridere è intitolato l’incontro organizzato dall’Istituto Culturale del Mezzogiorno nella sede dell’Istituto Treccani di Napoli, in via Vannella Gaetani, 27 domani, mercoledì 13 novembre, alle 18.
Parteciperanno: Antonio Filippetti, Mauro Giancaspro e Luciano Scateni, mentre all’attrice Adriana Carli sarà affidata la lettura di stralci ma anche di aforismi scritti da famosi autori italiani e stranieri.Per capire come la scrittura leggera può aiutare a riflettere sul nostro tempo.
Del resto, avvertiva Flaiano, con la sua irresistibile ironia, i capolavori oggi hanno i minuti contati.
In foto, il sorriso di un operaio in un mondo che cerca di toglierglielo