Edizioni Fioranna/ Un libro per far conoscere uno scrigno (culturale) inesplorato di Napoli: il Museo Artistico Industriale

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I cattivi modelli si cancellano mediante arte e cultura. Quello che si legge nelle cronache napoletane non è incoraggiante. Ragazzini che spingono in mare una giovane svedese al Borgo Marinari. E, ancora, peggio, in piazza Trieste e Trento un turista svizzero seduto al tavolino di un caffè viene rapinato dietro lo scudo di una pistola alla tempia.
Il finale è ancora più incredibile. L’orologio consegnato dalla vittima è di scarso valore e pochi minuti un’altra persona, sempre filmata dalle telecamere di videosorveglianza come lo è stata l’aggressione, glielo riporta. Questo avviene poco dopo la mezzanotte nel cuore di una città che vorrebbe risalire la china dell’emergenza grazie a un ritrovato boom turistico.
Solo formazione e lavoro possono ispirare nuovi sentimenti di vita contro la violenza di comportamenti purtroppo diffusi. E, su questa strada, cammina da tempo il liceo artistico Palizzi (da qualche anno unificato con il Boccioni) : per le nuove generazioni una fucina dove progettare il futuro attraverso le arti. Proprio qui, a pochi passi dal Plebiscito e dal magnifico Palazzo Reale, si nasconde, è il caso di dirlo, uno scrigno culturale inesplorato della città.
Parliamo del Museo Artistico Industriale di Napoli che presenta la propria collezione d’arte del ‘900, con nuovi allestimenti e contenuti aggiornati alle più recenti ricerche attraverso il volume “Un nuovo percorso tra tutela e valorizzazione. Il Museo Artistico Industriale di Napoli”.
L’iniziativa nasce da un’idea della professoressa Maria Grazia Gargiulo, realizzata con le Edizioni Fioranna, casa editrice napoletana sempre attenta alle evoluzioni culturali del territorio.
Il lavoro ripercorre le vicende dell’Istituto d’Arte di Napoli dall’iniziale Museo scuole-officine del 1882 al Real Istituto d’Arte degli anni venti e trenta del Novecento. Una significativa immersione nella storiografia della città: affiora, così, una complessa realtà in cui le definizioni d’arte, la didattica, le valenze ideologiche si intrecciano al corso degli eventi artistici e politici di Napoli.
Paola Guma, dirigente dell’istituto, nella premessa del volume spiega come si sviluppa il desiderio di far luce su questo tesoro museale partenopeo: «Con la recente Riforma dei licei e l’introduzione degli indirizzi coreutico e musicale, la sede Palizzi appartenente dal 2013 all’Isis Boccioni-Palizzi, ha iniziato a vivere un periodo di sviluppo e crescita. L’antica sapienza dell’artigianato artistico ed i ricchi laboratori che lo storico Istituto d’arte conservava, si sono arricchiti del moderno approccio liceale facendo della scuola di Piazzetta Salazar un “polo delle arti” in cui i tre indirizzi (artistico, coreutico e musicale) si sono armonicamente affiancati offrendo agli studenti la possibilità di sperimentare concretamente la necessaria interazione delle arti. Un contesto in cui la scuola è continuamente promotrice di eventi culturali rivolti al territorio in cui gli allievi del liceo artistico hanno la possibilità di mettersi in gioco curando scenografie, allestimenti, costumi, gioielli, prodotti di design da utilizzare nell’ambito di performance coreutiche accompagnate dalla musica suonata dal vivo».
Domenico Morelli e Filippo Palizzi concepirono l’Istituto d’arte da loro fondato come un luogo per forgiare nuove professionalità: «per un design industriale artistico- come scrive ancora Guma- capace di soddisfare una richiesta che, a quei tempi, andava crescendo anche al Sud. Di questa storia, che ha visto passare dalla scuola tanti artisti, in qualità di docenti e di discenti, oggi resta uno spazio museale la cui collezione è invidiabile in quanto conserva opere di pregio degli artisti fondatori e di coloro che nella scuola hanno insegnato ma anche collezioni antiche di notevole interesse».
Un patrimonio da recuperare e far conoscere grazie a queste pagine che raccolgono anche testi introduttivi di Giacomo D’Alterio, primo collaboratore del dirigente scolastico e Aldo Fiorillo insieme ai saggi di Lucia Arbace, Sergio Attanasio, Clorinda Irace, Maria Grazia Gargiulo, Francesca Di Fenza, Chiara Mallozzi. Le foto sono di Peppe Esposito.

IL LIBRO
“Un nuovo percorso tra tutela e valorizzazione – Il Museo Artistico Industriale di Napoli”
Edizioni Fioranna
Collana: Arti Decorative e ceramica
Pagine 144
Euro 22



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