Edizioni Gfe/ “La dolcezza dell’eclissi” di Matteo Pugliares: poesie che donano speranze d’amore

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«Tenebre avvolgono la mia anima che, stanca, origlia dietro le porte dell’infinito. Tenebre scendono sul mio sentiero per cogliere l’azzurro di un cielo inesistente. Vago in cerca di luce perché non riesco a rattoppare la vita, orgogliosa mentitrice. Tenebre pressanti che mi tolgono il respiro senza che nessun uomo respiri i miei infiniti dolori che, stagnanti, ribolliscono d’estasi. Tenebre che non hanno fine, che mietono vittime tra i disobbedienti, tra quelli che non s’intruppano e non si calano le braghe. Sfioro le tue guance… non le vedo. Colgo il tuo profumo… non ti vedo. Tenebre avvolgono la mia anima che, stanca, origlia dietro le porte dell’infinito».
Questa è una delle intense liriche contenute nella raccolta di poesie “La dolcezza dell’eclissi” di Matteo Pugliares, frate francescano cappuccino, scrittore, pittore, counselor e naturopata. Dai suoi numerosi interessi si comprende quanto l’autore sia affamato di vita e di esperienze, e nella sua opera vuole proprio restituire la sua saggezza sull’esistenza, dipinta in tutte le sue straordinarie sfumature cromatiche.
Tali gradazioni di colore abbracciano anche il nero e i grigi, perché per Pugliares la vita vale la pena di essere vissuta anche nei suoi momenti di buio, anche quando ci sentiamo a terra, anche quando la luce viene eclissata.
«Nessuno aveva capito cosa c’era dietro il cielo e nonostante il freddo intenso solo noi due avevamo raggiunto, incompresi, la dolcezza dell’eclissi. La luna, dolce fanciulla, si era infiammata d’amore senza contare i giorni della sua vita. I nostri cuori erano fuoco inestinguibile e cantavano canzoni bellissime ma non avevano ancora imparato a soffrire con dignità. Solo noi due eravamo fieri della nostra debolezza, della nostra fragilità. Noi, incompresi, avevamo raggiunto la dolcezza dell’eclissi».
L’autore, attraverso le sue delicate liriche, ci invita ad accettarci e ad accettare incondizionatamente il prossimo, e ci offre profondi messaggi d’amore: è questo sentimento, infatti, a donarci ancora la speranza in un avvenire migliore, perché avvicina i cuori e porta la pace.
Nelle poesie è presente anche una spiccata componente spirituale: l’amore verso Dio e la fede sono i capisaldi nella vita del poeta, sono il nutrimento della sua anima e le chiare acque in cui trova ristoro.
«Incontrai i saggi, parlai con loro e iniziai una ricerca che mi condusse alle tue acque. Erano limpide e trasparenti, lontane dagli inganni degli uomini, pure, come l’acqua dei bambini che giocavano sulle rive del fiume. E mi bagnai le labbra…»  (Lia Roberti)
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