Siamo alla fine degli anni Settanta e la Turchia attraversa un periodo di instabilità politica ed economica, ma a Kilic, zona residenziale, dove vivono ingegneri e medici in servizio nel complesso minerario adiacente alla città di Zonguldak sulla costa del Mar Nero, la vita scorre tranquilla e spensierata, tra serate al cinema, partite a canasta, balli e cene. La piccola comunità di funzionari è infatti molto unita e i rapporti di vicinato sono improntati alla massima solidarietà fino quando la moglie del direttore degli impianti minerari non viene trovata morta. Sarà però Yildiz Alatan, una delle donne del posto a sciogliere il mistero.
Ciò che viene fuori fin dalle prime pagine del romanzo Il fiore di Farahnaz di Yaprak Oz è la differenza che vive la Turchia e la piccola cittadina di Kilic. Se la prima, infatti, vive profondi turbamenti economici e sociali degli anni settanta, nella cittadina di Kilic la vita scorre tranquilla tra serate gioviali, pic nic e piacevoli incontri. Uno spaccato sociale che presenta ai lettori le differenze sostanziali di due posti, raccontando il calore di una piccola comunità unita dove a conoscersi sono proprio tutti, e dove il legame “del vicinato” è una componente importante.
Yaprak Oz, ci presenta una comunità coesa, pronta ad accogliere i nuovi arrivati, pronta altresì a stringersi nei momenti difficili, e condividere allo stesso tempo profondi momenti di divertimento e svago. Ogni famiglia raccontata dall’autrice, è fitta di dettagli, e in ogni casetta bianca, perfettamente uguali alle altre, il lettore potrà incontrare i problemi, i desideri e il modus operandi di ognuno di loro. Ciò su cui l’autrice pone maggiore attenzione, è ovviamente il personaggio di Yildiz Alatan, narratrice attiva di ogni vicenda.
Yildiz ricopre diversi ruoli: casalinga, sarta, moglie, madre, nonna, vicina affabile, appassionata di gialli e propensa allo svelamento della verità e persino scrittrice. Il suo è un personaggio poliedrico, capace di presentare al lettore una serie di vicende pregne di adrenalina e mistero.
Yildiz incarna quindi, un personaggio dinamico, capace di ricoprire diversi ruoli sociali, senza mai risultare fuori tema. Di lei si potrà scorgere l’intensa passione per il cucito, passione che la vede protagonista attiva nel vestire tutte le donne del quartiere durante le grandi occasioni. Ella è una moglie amabile, un’affettuosa madre e un’attenta nonna. Ciò su cui l’autrice pone maggiore attenzione, però, è il personaggio di Yildiz sotto la sua veste “vicina”. Yildiz è una vicina attenta e amabile, capace di prestarsi per le altre donne del paese, che ella considera amiche del cuore.
L’amicizia tra le donne è una componente importante del romanzo, sarà proprio il loro legame a mostrare non solo il lato buono dei legami, ma anche la parte oscura di quella bramosa voglia di ottenere più degli altri.
Il testo di Yaprak Oz, è infatti un giallo appassionante, dove in seguito al ritrovamento di due cadaveri, si sveleranno una serie di misteri insospettabili. Sarà proprio la passione investigativa di Yildiz, a sciogliere i dubbi, in un percorso che tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine. È un giallo che si potrebbe definire “amatoriale”, capace non solo di presentare la crudezza della morte, ma di mostrare il vero volto umano, che si trasforma da amico a nemico nel giro di qualche secondo. (Miriana Kuntz)
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