«Dietro il teatro di Eduardo c’è tutta l’antropologia di una citt /mondo come Napoli, che il grande Maestro ha saputo trasformare in un luogo dell’anima, in una metafora universale della condizione umana e delle sue contraddizioni, passioni, ossessioni, capace di superare ogni barriera linguistica e culturale». L’antropologo Marino Niola (docente all’Universit Suor Orsola Benincasa di Napoli) presenta la giornata che Suor Orsola dedica alla “Antropologia di Eduardo”, giornata di cui è coordinatore in occasione del trentennale della morte del grande drammaturgo napoletano.
La manifestazione di domani (venerd 31 ottobre, si comincia alle 9.30) rappresenta l’appuntamento conclusivo del lungo tour culturale del progetto “I Giorni e le Notti l’arte di Eduardo”, dedicato ad incontri, visioni, studi e ricerche a partire dall’universo artistico e umano di Eduardo De Filippo.
Il programma della lunga giornata del Suor Orsola prevede le relazioni del rettore dell’Universit Lucio D’Alessandro, di Emma Giammattei, Marino Niola, Augusto Sainati, Arturo Lando, Gennaro Carillo, Lello Mazzacane, Natascia Festa e Stefano De Matteis.
Si proseguir con la presentazione del volume “L’arte di Eduardo le forme e i linguaggi” a cura di Roberto De Gaetano e Bruno Roberti, e con la proiezione, in anteprima nazionale, di rari materiali e filmati su Eduaro e di Eduardo. La giornata si concluder alle 1730 con una tavola rotonda condotta dal critico teatrale Giulio Baffi e con una perfomance di un quartetto di grandi attori, Isa Danieli (la grande attrice, per altro, è stata allieva del Suor Orsola Benincasa), Marina Confalone, Antonio Casagrande, Sergio Solli in “Attraversamenti e permanenze del segno edoardiano”. Attori tutti, come è noto, formatisi alla scuola del grande Maestro.
«Il sogno, il colloquio con i fantasmi, la presenza dell’aldil in questo mondo, l’incontro scontro tra modernizzazione e tradizione, la festa, il culto della famiglia che diventa malattia, sono solo alcuni dei temi ricorrenti della mutazione antropologica intravista da Eduardo, in notevole anticipo su Pasolini», prosegue Niola, proponendo un dibattito che certamente non mancher di suscitare emozioni e riflessioni, magari polemiche.
Eduardo, come è noto è stato accusato, pur nel rispetto della sua grande capacit drammaturgica di autore come di attore, di avere per alcuni aspetti imborghesito il dialetto napoletano. Una lingua forte e verace come quella di Raffaele Viviani, realistica o lirica come quella di Salvatore Di Giacomo che in Eduardo invece diverrebbe la lingua di una borghesia affluente, tutto sommato mediocre.
Vero? Falso? Si è aperti al dibattito. D’altro canto, Eduardo (foto) ancora in vita, ha sostenuto che il drammaturgo senza l’interprete, ossia senza l’attore Eduardo non era poi gran cosa. Questo a dimostrazione che il sale della polemica non potr mai diventare scipito.
La giornata di incontri si svolger nella Sala degli Angeli della struttura, in via Suor Orsola 10-Napoli
Per saperne di più
www.unisob.na.it/eventi