Riviste rarissime, collezioni di periodici otto/novecenteschi sono state regalate all’Emeroteca Tucci di Napoli dall’antiquario Ivo Ferraguti. Parmense, uno fra i più noti d’Italia, nel suo settore, il signor Ferraguti, sorridente e vivace ottantacinquenne, è stato costretto a interrompere la propria attività per motivi di salute e a chiudere la sua Libreria Rivisteria sorta più di vent’anni fa a Borgo Bernabei.
Il legame tra il donatore di Parma e la struttura situata nel Palazzo delle Poste di Napoli è antico, perché Ferraguti, come Roberto Bracco, prima di conoscere il successo tra libri e giornali, lavorava proprio a Napoli nel settore delle spedizioni.
Da fresco pensionato si era, poi, trovato a Torino davanti a un deposito in vendita di libri intonsi di Guareschi. Comprò tutto e si trasferì a Parma dove aveva trovato libera una sede per la sua nuova avventura in quel Borgo Bernabei che nel 1922 aveva visto le barricate elevate per tre sanguinose giornate dagli arditi di Guido Picelli contro le milizie fasciste di Italo Balbo.
In pochi anni Ferraguti era diventato il “re di tutto il pubblicato” , nel senso che con pazienza e tenacia andava cercando in Italia e all’estero i fascicoli mancanti alle collezioni di grandi riviste , da Solaria al Politecnico, dal Primato alla Critica, che poi vendeva a università e bibliofili di mezzo mondo, spesso, contattando in anteprima gli amici napoletani della “Tucci”. Interrompere quest’avventura gli è costato molto, ma l’eco del suo contributo alla trasmissione della cultura e della tradizione resta bene impresso nella realtà emiliana e nel cuore di quanti hanno avuto a che fare con lui.
Al termine della sua attività professionale, Ferraguti ha trovato nel Comune di Parma un acquirente di parte della sua enorme raccolta. Il resto l’ha spedito in dono all’Emeroteca Biblioteca Tucci.
Con questo dono inaspettato alle oltre diecimila collezioni di periodici della “Tucci” si sono aggiunte ora le intere collezioni della “Revue des arts decoratifs” fondata a Parigi nel 1880, del “Ricoglitore” di Milano del 1820, del “Ricoglitore italiano e straniero” di Milano del 1834, della “Voce della verità” di Modena del 1831 , della “Ragione” di Torino del 1854, del “Rinascimento” del 1905, del “Politecnico”del Cattaneo del 1839.
In foto, la sala convegni e uno scorcio del patrimonio custodito nell’emeroteca Tucci