Per non dimenticare il dramma di un popolo, quello ebreo, e che è passata alla storia con la triste denominazione di Sho , l’Emeroteca Tucci (che ha sede a Napoli nel palazzo delel Poste in piazza Matteotti) ha promosso, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, il volume Leggi razziali e orrore dei lager in un decennio di stampa 1937-1946, curato da Salvatore Maffei e Stefania De Bonis, con la riproduzione foto grafica affidata ad Antomio Coppola.
Un volume (fuori commercio) che ha raccolto la bella rassegna di giornali e riviste riguardanti l’indefinibile decennio delle leggi razziali e dei campi di sterminio.
Una testimonianza questa della mostra, sottolinea Ottavio Lucarelli presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, che ha trovato il favore di visitatori di qualsiasi et soprattutto docenti e studenti di molti istituti della Regione, ma soprattutto un appuntamento che è stata l’occasione per ricordare l’avvilente asservimento di alcuni giornalisti, anche di chiara fama, ad un regime totalitario quale il fascismo, un comportamento da far meditare le future generazioni di giornalisti affichè ricordino sempre che la dignit e l’indipendenza, ed anche il rigore professionale, ha concluso Lucarelli, sono beni che non hanno prezzo.
Attraverso un articolato percorso narrativo (Vilt e servilismo, Il falso dell’Okrana, Un lupo solitario, Un piccolo Mazarino, Un patetico bluff, Discriminare e perseguitare, La caccia all’ebreo, Da Sterbini a Scholl, Sconcertanti silenzi, Il barone e l’ingegnere, Dal lager al gulag e Paralumi di pelle umana) il volume ripercorre con puntigliosit , gli avvenimenti di uno dei periodi più tristi della storia del Novecento, ed i comportamenti negativi di quanti avallarono la vergogna ma anche la storia limpida di quanti ad essa si opposero.
Proprio come in un museo degli orrori, fanno bella mostra i busti di personaggi passati poi alla gloria della storia repubblicana, che in quel tempo non seppero opporre un netto rifiuto alla tristezza di quella brutta pagina di storia nostrana, ma anche le immagini di chi non esitò ad opporsi alla vergogna Montanelli, Malaparte, Guido Piovene, Emilio Radius, Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari, Spadolini, Alfonso Gatto, il sindaco di Firenze Bargellini, solo per citare i nomi più noti, personaggi ai cui piedi testimoniano la vergogna le testate incriminate del tempo, testimonianza indelebile e raccapricciante per una memoria futura.
Operazione intelligente questa dell’Emeroteca Tucci, rivolta al non dimenticare, ammonimento per le future generazioni, ma soprattutto condanna per quanti, ancora oggi, di fronte all’evidenza, ascrivono il proprio nome tra i negazionisti, non esitando ad abbassare lo sguardo sulle tante Sho ancora tenute in piedi dalla scellerata umanit .
E’ stato opportuno mostrare gli scenari di quegli anni bui, speiga il presidente dell’Emeroteca Tucci, Salvatore Maffei, perchè la storia non può essere occultata, ma anche perchè gli errori, le debolezze, la vilt di molti possono insegnare alle nuove generazioni di giormalisti che se la fabbrica del consenso non fosse stata puntellata dalla stampa di regime, l’infernale macchina della menzogna, dell’arbitrio e del delitto non avrebbe potuto restare attiva per un ventennio.
Per saperne di più
www.emerotecatucci.it
Nelle foto,in alto, la copertina del volume; in basso, da sinistra, l’inaugurazione della mostra del 2011 con Barreca, Merolla e De Martino e due momenti del percorso espisitivo